Quel che Bersani non ha scritto

Antonio Polito risponde alla lettera al Corriere di ieri del segretario del PD sulla "questione morale"

Ieri Pierluigi Bersani aveva affrontato in una lettera al Corriere della Sera il tema delle accuse di corruzione rivolte ad alcuni dirigenti del Partito Democratico negli ultimi mesi. Oggi sempre sul Corriere gli risponde Antonio Polito, apprezzando che Bersani ne parli, ma rimproverandogli uno sforzo insoddisfacente.

Il Pd ha questo di buono: della sua questione morale per lo meno ne parla. Bersani ha affrontato il problema con la lettera pubblicata ieri dal Corriere della Sera . Che contiene due elementi apprezzabili. Il primo è l’ammissione che la «diversità genetica» non esiste più. Gli iscritti al Pd non sono vaccinati dalla loro storia o dai loro ideali contro la tentazione di rubare. Bersani dice che il Pd aspira piuttosto a una «diversità politica». Ed elenca molte misure certamente utili per ridurre il rischio che i politici – i suoi e gli altri – rubino. Tra queste una legge, del resto prevista in Costituzione, che regolamenti la vita dei partiti condizionando i generosi finanziamenti dello Stato al rispetto di regole interne di trasparenza. Bisognerebbe anzi prevedere, come nel calcio, la responsabilità oggettiva: chi sgarra perde i soldi pubblici.

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