Le cose che ci riducono il cervello

Nel senso che diventa davvero più piccolo, dice una ricerca americana: con l'alcol, il poco sonno e persino esagerando con internet

I ricercatori della George Washington University, che manco a dirlo si trova a Washington, hanno da poco pubblicato uno studio scientifico dove spiegano che la riduzione delle dimensioni del cervello con l’avanzare dell’età è tipica degli esseri umani, mentre non è riscontrata nelle altre specie animali prossime alle nostre. Gli scimpanzé, per esempio, mantengono le medesime dimensioni del cervello anche quando invecchiano. L’ipotesi è che la riduzione sia riscontrabile con più facilità negli esseri umani perché vivono molto più a lungo, arrivando sempre più con facilità oltre gli 80 anni. Uno scimpanzé se è fortunato vive al massimo fino al suo quarantesimo compleanno.

In questo senso, spiegano i ricercatori, è normale che parte della nostra materia cerebrale si assottigli. La diminuzione si aggira intorno al 15 per cento del nostro cervello ed è un normale processo di invecchiamento. Altri fattori possono comunque condizionare o accelerare il processo di riduzione, come lo stress e la depressione. Ci sono anche altre condizioni e stili di vita che possono essere ricondotti all’assottigliamento della massa cerebrale, come spiegano sull’AtlanticWire.

Mal di schiena cronico
Può causare una riduzione delle dimensioni del cervello fino all’11 per cento, scrivevano nel 2004 i ricercatori della Northwestern University. La persistenza di uno stato doloroso può portare a una sensibile perdita di materia grigia, fino a 1,3 centimetri cubi per ogni anno di dolore cronico.

Alcol
Il vino, molto più della birra, può causare una riduzione. Nel 2008 una ricerca scoprì che l’ippocampo, la parte del cervello più coinvolta nella memoria a lungo termine, era fino al 10 per cento più piccolo tra i bevitori di vino rispetto ai bevitori abituali di birra.

Dipendenza da Internet
A giugno, Scientific American ha pubblicato i controversi risultati di una ricerca scientifica condotta in Cina sugli effetti della dipendenza da Internet. I ricercatori hanno studiato il cervello di 18 studenti universitari con una seria dipendenza dal Web scoprendo che alcune porzioni della loro materia grigia erano dal 10 al 20 per cento più piccole rispetto alle persone senza dipendenza.

Poco sonno
Uno studio nel 2010 ha messo in relazione lo stato di insonnia cronica con la riduzione delle dimensioni del cervello. L’assottigliamento della materia grigia è stato riscontrato nelle aree che regolano la nostra capacità di prendere decisioni e le nostre fasi di riposo. Ma non è ancora chiaro se questi stati di insonnia portino all’assottigliamento della materia grigia o se sia quest’ultima a determinare la mancanza di sonno.

B12
La mancanza di vitamina B12, che si trova principalmente nella carne e nel latte, non è salutare per il cervello. Uno studio scientifico nel 2008 ha dimostrato che chi non consuma carne rischia sei volte di più di andare incontro a una riduzione delle dimensioni del proprio cervello. Non sono mancate le critiche per i risultati della ricerca.

Poco sole
La scarsa esposizione al sole può causare un assottigliamento della materia cerebrale. C’è però un problema: la scoperta è stata effettuata studiando i topi e non gli esseri umani. Gli autori della ricerca, pubblicata nel 2007, ipotizzarono però che se lo stesso avviene anche con il nostro cervello, questo potrebbe spiegare perché gli stati depressivi tendono ad aumentare nelle stagioni in cui ci sono meno ore di sole.

Marijuana
L’ippocampo e l’amigdala, la parte del cervello che gestisce le emozioni, hanno dimensioni minori rispetto al normale tra i consumatori abituali di marijuana. Lo studio è stato condotto su grandi fumatori con una media di cinque canne al giorno per venti anni.

Religione
Uno studio pubblicato lo scorso maggio ha ipotizzato che in alcune condizioni i fedeli possano andare incontro a un assottigliamento più rapido della loro materia cerebrale. La questione è controversa ed è stata ampiamente dibattuta e contestata dai detrattori di questa teoria. L’ipotesi è che il fenomeno si verifichi principalmente tra chi appartiene a minoranze religiose, dove lo stress è spesso più alto.