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  • Domenica 5 giugno 2011

Gli scontri al confine tra Israele e Siria

13 persone sono morte negli scontri tra manifestanti filopalestinesi ed esercito israeliano

Palestinians take cover from tear gas, fired by Israeli soldiers, not seen, during a demonstration in the Qalandia checkpoint between the West Bank city of Ramallah and Jerusalem, Sunady, June 5, 2011. The Palestinians are marking the anniversary of the Arab defeat in the 1967 Mideast war. (AP Photo/Dan Balilty)
Palestinians take cover from tear gas, fired by Israeli soldiers, not seen, during a demonstration in the Qalandia checkpoint between the West Bank city of Ramallah and Jerusalem, Sunady, June 5, 2011. The Palestinians are marking the anniversary of the Arab defeat in the 1967 Mideast war. (AP Photo/Dan Balilty)

Questa mattina diverse centinaia di manifestanti filopalestinesi si sono radunate lungo la recinzione e le trincee che segnano il confine tra la Siria e le alture del Golan, occupate da Israele, in occasione dell’anniversario della Guerra dei Sei giorni, combattuta tra il 5 e il 10 giugno del 1967. Molti portavano bandiere palestinesi e siriane e lanciavano sassi e spazzatura contro i soldati israeliani. Alcuni manifestanti hanno cercato di attraversare il confine e i soldati israeliano, dopo aver intimato loro di fermarsi in arabo e aver sparato alcuni colpi d’avvertimento verso l’alto, senza successo, hanno aperto il fuoco.

Secondo la tv siriana i feriti sarebbero oltre 120 e i morti 13. Alcuni scontri si sono verificati anche presso il checkpoint del villaggio di Kalandia, in Cisgiordania: i palestinesi avrebbero lanciato dei sassi contro i poliziotti israeliani che avrebbero reagito sparando gas lacrimogeni e proiettili di gomma, e ferendo almeno sei persone.

La guerra dei Sei giorni è stata combattuta da Israele contro Egitto, Giordania e Siria. È iniziata il 5 giugno del ’67 con un attacco aereo a sorpresa da parte di Israele, che in breve tempo ha occupato la Striscia di Gaza e la penisola del Sinai – poi restituita all’Egitto – la Cisgiordania e Gerusalemme Est, che si trovavano in Giordania, e la alture del Golan appartenenti alla Siria. Questi nuovi territori non verranno mai riconosciuti dalle Nazioni Unite che con due risoluzioni hanno chiesto a Israele di ritirarsi. Israele, al contrario, ha continuato a costruire insediamenti nei territori che occupa al di fuori della legalità internazionale e che sono oggi il principale ostacolo, da parte israeliana, al trattato di pace.

Lo scorso 15 maggio decine di migliaia di manifestanti filopalestinesi si erano radunate nei territori palestinesi, in Siria, in Giordania e in Libano al confine con Israele in occasione dell’anniversario della Nakba, la “catastrofe”, cioè la proclamazione dello stato di Israele. Dodici persone erano state uccise dai soldati israeliani dopo che centinaia di manifestanti avevano tentato di attraversare la frontiera e sconfinare nelle Alture del Golan.

Cosa sono i confini del 1967