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  • Venerdì 22 aprile 2011

John McCain a Bengasi

Il senatore repubblicano è arrivato in Libia oggi, a dare sostegno ai ribelli

US Rebuplican senator John McCain (L) shakes hands with a Libyan rebel during his tour to the rebel headquarters in their eastern stronghold city of Benghazi on April 22, 2011. McCain is the highest-ranking US politician to visit Libya's rebel-held east since a popular uprising began against Moamer Kadhafi's rule in mid-February. AFP PHOTO/MARWAN NAAMANI (Photo credit should read MARWAN NAAMANI/AFP/Getty Images)
US Rebuplican senator John McCain (L) shakes hands with a Libyan rebel during his tour to the rebel headquarters in their eastern stronghold city of Benghazi on April 22, 2011. McCain is the highest-ranking US politician to visit Libya's rebel-held east since a popular uprising began against Moamer Kadhafi's rule in mid-February. AFP PHOTO/MARWAN NAAMANI (Photo credit should read MARWAN NAAMANI/AFP/Getty Images)

John McCain, senatore repubblicano ed ex candidato alla presidenza degli Stati Uniti, è arrivato a Bengasi per incontrare alcuni esponenti del Consiglio nazionale libico, l’organo che guida gli oppositori di Muammar Gheddafi, e visitare il quartier generale dei ribelli. McCain è il più importante politico statunitense ad aver visitato la città dall’inizio delle rivolte, lo scorso febbraio. McCain ha detto che i ribelli sono i suoi eroi e ha lodato i loro sforzi per abbattere la dittatura di Gheddafi.

Il senatore è stato tra i primi a invocare un intervento militare in Libia e ha difeso con convinzione la decisione di Obama di sostenere la missione internazionale senza attendere una risoluzione del Congresso. Se lo avesse fatto, ha detto McCain, «a Bengasi non ci sarebbe rimasto niente da salvare». In seguito ha criticato il passaggio del comando dell’operazione in Libia alla NATO sottolineando la superiore potenza militare degli Stati Uniti, che potrebbe rivelarsi cruciale nella vittoria dei ribelli, e ha ribadito la necessità di armare i combattenti libici.

Il viaggio in Libia di McCain coincide con la decisione dell’amministrazione Obama di impiegare i droni, gli aerei da combattimento senza pilota, e di autorizzare bombardamenti americani per la prima volta da quando le forze degli Stati Uniti hanno passato alla NATO il comando dell’operazione.