La sconfitta di Angela Merkel

Il partito del cancelliere ha perso le elezioni in Baden-Wuerttemberg dopo sessant'anni

Questo fine settimana erano attese le elezioni amministrative in Germania, con le quali nelle ultime settimane si erano spiegate una serie di delicate decisioni assunte dal governo Merkel: la repentina marcia indietro sull’energia nucleare e la molto criticata decisione di non prendere parte agli interventi militari in Libia. Oggi sappiamo che, se dovevano servire a rendere più facili le amministrative, questi tentativi non sono serviti. Così Andrea Tarquini su Repubblica.

Pesantissima e duplice disfatta di Angela Merkel e del suo vice Guido Westerwelle in Germania. La Cdu della Cancelliera perde clamorosamente il potere nel ricchissimo Baden-Wuerttemberg dove governava dalla fondazione della Repubblica federale. E resta all’opposizione in Renania-Palatinato. Nel Baden-Wurttemberg, da sempre simbolo del centrodestra tecnocratico ed efficiente e della prosperità del “modello Germania”, probabilmente il prossimo governatore sarà il leader locale dei Verdi, Winfried Kretschmann. Per la prima volta nella Storia cioè un ecologista guiderà uno dei 16 Stati della federazione.

Non è dunque bastato ad Angela Merkel e al leader liberale, vicecancelliere e ministro degli Esteri Guido Westerwelle promettere l’addio al nucleare, con un voltafaccia clamoroso, dopo la tragedia in Giappone; non è servito cavalcare i sentimenti pacifisti dell’opinione pubblica schierandosi con Cina e Russia e contro la maggioranza dell’Unione europea e della Nato sul caso Libia. Il voto di oggi appare il più importante nel ‘Superwaljahr 2011’, e il più catastrofico per la cancelliera e per il suo centrodestra. Da stasera la ‘donna più potente del mondo’ appare piuttosto un lame duck, un’anatra azzoppata. Le basi del suo potere vacillano, i nemici interni nel centrodestra rialzano la testa. I più pessimisti vedono nei risultati persino un possibile inizio del suo tramonto. L’instabilità politica tedesca pesa su tutta l’Europa, il governo federale che su ogni tema, dal nucleare alla Libia all’austerità per salvare l’euro, cerca di dar lezione e impartire ordini ai partner europei, si trova davanti alle macerie del suo potere.

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