Oggi comincia il campionato. Ci dedichiamo perciò a raccontare ogni squadra, ed evidenziare quale sia l’obiettivo se le cose vanno come devono andare. Poi, per ogni compagine abbiamo scelto il giocatore da tenere d’occhio – quello a cui non avete pensato – e se ci vincete il fantacalcio, avete il permesso di non raccontare che ve l’abbiamo detto noi.
Del calcio bisogna parlarne così. Non prendeteci per scemi. O magari sì, non avreste tutti i torti.
BARI – voto: 2 / 5
Privata del mastino Bonucci (alla Juve) e dell’elegante Ranocchia (al Genoa, via Inter), la difesa appare decisamente sguarnita. L’acquisto del solo Raggi, ex-promessa di provincia in attesa di rilancio, non fa dormire sonni tranquilli. Pulzetti, retrocesso col Livorno, irrobustisce il centrocampo, Ghezzal, retrocesso col Siena, puntella l’attacco: basteranno per salvarsi? Ottime invece le mosse sul fronte comproprietà, con Barreto e Almiron strappati rispettivamente a Udinese e Juventus.
Obiettivo – Salvezza strappata coi denti.
Il giocatore da tenere d’occhio – Almiron si è già rilanciato lo scorso anno, sarebbe troppo facile puntare sulla conferma. La sorpresa potrebbe essere Marco D’Alessandro, classe ‘91, è il classico centrocampista della ‘scuola romana’, la stessa capace di sfornare giocatori come D’Agostino e De Rossi. L’anno scorso a Grosseto, in serie B, ha dimostrato di essere un’ala di carattere, nonostante un fisico mignon: se riuscisse a ritagliarsi uno spazio fra campo e panchina potrebbe essere una delle rivelazioni del campionato.
BOLOGNA – voto: 1.5 / 5
Il low profile annunciato dalla nuova proprietà Porcedda non promette nulla di buono in vista di una permanenza in A. La stagione scorsa ci fu da sudare, quest’anno mancherà il contributo di Adailton, ma ci saranno il baby Krhin a centrocampo e Meggiorini (reduce da una buona stagione a Bari) in attacco: là davanti potrebbe formare una coppia rompiscatole con il veterano Di Vaio. La squadra non sembra comunque rafforzata.
Obiettivo – Salvezza strappata coi denti.
Il giocatore da tenere d’occhio – Consacrazione: se la sarà tatuata su un braccio, Riccardo Meggiorini, questa parola. Più che una parola, un vero e proprio imperativo: e sì, perché ormai l’attaccante scuola Inter non è più un ragazzino, quando bastava un gol ogni cinque-sei partite per farsi voler bene da allenatore, compagni, giornalisti, tifosi. Se a Bologna trovasse la doppia cifra, la salvezza sarebbe già in tasca. E la prossima estate Meggiorini troverebbe alla porta uno stuolo di pretendenti.
BRESCIA – voto: 1 / 5
Ritorno in Serie A, e campagna acquisti chirurgica. Corioni, che è presidente di lungo corso, ha comprato un giocatore per reparto: Sereni – già con le ‘rondinelle’ nel 2002-2003 – a dare sicurezza alla difesa, Diamanti per il centrocampo, e il capocannoniere della B dell’anno scorso, Eder, in attacco. Certo, i tempi di Baggio sono lontani, ma quest’anno al Rigamonti sarà dura far punti.
Obiettivo – Salvezza strappata coi denti.
Il giocatore da tenere d’occhio – Alessandro Diamanti? Effettivamente potrebbe essere la stagione buona anche per lui. Ma il nome del riccioluto toscano, di ritorno dopo la non entusiasmante parentesi inglese, è il primo che viene in mente: e allora l’uomo in più potrebbe essere il cileno Nicolas Cordova. Dopo dieci stagioni in Italia, fatte di discontinuità e lampi, il centrocampista centrale dal fisico minuto e dagli ottimi piedi potrebbe finalmente dimostrare il talento che tanti gli hanno sempre accordato.
CAGLIARI – voto: 2.5 / 5
Quest’anno potrebbe essere meno dura del previsto. Una volta tanto a Cagliari sono rimasti tutti i ‘big’, compreso il piccolo uomo delle grandi pianure, Andrea Cossu. Acquafresca rientra alla base dopo l’annata no tra Bergamo e Genova, e gli sarebbe sufficiente fare la metà dei gol messi a segno due stagioni fa (14) per soddisfare tutti. Uniche perplessità: il trattamento riservato al portiere Marchetti (quanti problemi per la sua cessione) e la scelta di affidare la panchina a Bisoli (comunque già vincente in B).
Obiettivo – Navigazione tranquilla.
Il giocatore da tenere d’occhio – Alla fine degli anni ‘90 Alex Pinardi era l’enfant-prodige del settore giovanile dell’Atalanta insieme ai vari Bellini, Zauri, Regonesi, Donati. Poi si è perso sul più bello, a Lecce, nonostante la cura di Zdenek Zeman: «bravo coi piedi, ma troppa poca personalità», si diceva. La rinascita a Modena, in Serie B, dove nelle ultime quattro stagioni si è affermato anche come leader. A Cagliari è arrivato a trent’anni per l’esame di recupero di una carriera che prometteva faville.