I vestiti trasparenti sono sempre più noiosi
I cosiddetti "naked dress" sono stati rivoluzionari e poi hanno normalizzato il corpo delle donne: ora che sono ovunque però «la nudità è stata denudata del sesso»

I cosiddetti "naked dress" sono stati rivoluzionari e poi hanno normalizzato il corpo delle donne: ora che sono ovunque però «la nudità è stata denudata del sesso»


Raggiunse una viralità non replicabile e oggi è parte della storia di internet, assieme alla domanda se fosse bianco e oro o blu e nero

Prima degli anni Settanta, gli stilisti si dividevano fra Firenze, Roma e Napoli: poi cominciarono ad aver bisogno di fabbriche

Da ballare nei prati

Il premio per la migliore interpretazione invece è stato vinto dall'attrice australiana Rose Byrne, per un ruolo meno leggero del solito

Le giocatrici del campionato di basket statunitense indossano abiti costosi e stravaganti, per farsi notare e perché finalmente possono

Un documentario racconta le traversie editoriali di una testata che seppe farsi notare moltissimo dai millennial, ma che oggi è diventata irrilevante

Wimbledon è il più antico dei quattro “Slam” e il più legato alle sue tradizioni, che sono parecchie e bizzarre



«Chi non può permettersi di spendere migliaia di sterline o non ha inviti esclusivi ha altre due strade. La prima è il public ballot, una lotteria in due tornate annuali che consente di acquistare biglietti solo a pochi fortunati. L’altra possibilità è farsi The Queue, La Coda»

Nessuno credeva in lei quando ereditò l'azienda di moda alla morte del fratello Gianni ma, ora che dopo 27 anni se ne va, sono tutti d'accordo

Dalla politica al jet set ai circoli Arci frequentati dai giovani, il gioco di carte sta vivendo una nuova popolarità

«Sarà dunque, quella del 15 marzo, la piazza di quelli che non ne hanno idea. Eppure vogliono fare qualcosa»

Negli Stati Uniti piace un modo di vestire che riflette gli ideali conservatori, anche tra i Democratici come Beyoncé

Più di quanto si pensi: un po' perché le fiabe sono piene di vestiti, un po' perché chi li illustra fa anche lo stilista dei suoi personaggi

John Carpenter è ossessionato da “L'esorcista”, William Friedkin è rimasto spiazzato da “Funny Games”, Robert Eggers da un grande classico del cinema

«Un’immagine-lampo: il primo anno di carpet, tra gli attori attesi c’è Timothée Chalamet. E io dico: mica posso competere con Chalamet. E allora mi vesto di nero, e lui si presenta vestito di nero (ma sbrilluccicante). L’anno dopo c’è di nuovo Chalamet. E io dico: ormai io e Timmy siamo una cosa sola, stavolta possiamo sparigliare. E allora mi vesto di rosa (ma molto tenue, per chi mi avete preso!), e lui si presenta vestito di rosso (e con schiena nuda). Questo per dire, ancora, del racconto; e, ancora, della mia, giustamente calpestata, mitomania»
