lontana dal paradiso

Altri articoli su questo argomento

Mambrici, Calabria, A.D. 2024

«I mambricesi li chiamano apatici e ignoranti, se va bene, collusi e con mentalità mafiosa, se va male. Ma sono tutti in trappola, a negoziare dove stare ogni giorno. Tu che vorresti solo vivere bene, il tuo mantra, in mezzo a uno stato, una chiesa e una mafia che almeno in una cosa si assomigliano: quell’ambiguità, quell’ambivalenza, per cui tutti possono avere tante facce e per cui tutto si può negoziare, soprattutto l’onore. Con la differenza che la morale non segue sempre il diritto e soprattutto non segue sempre la stessa via. La morale qui si allinea con il vantaggio a breve termine, quello che ti fa vivere bene, in pace, almeno oggi, visto che domani dovrai capire di nuovo – come ogni giorno, tanto che ormai neppure te ne rendi più conto – da che parte stare»

Mambrici, Calabria, A.D. 2024

L’inventore del turismo in Sardegna

«Vladimir Raitz è poco conosciuto in Italia, ma fu lui che trasformò l'isola in una meta di massa. Era un giornalista e imprenditore britannico di origine russa che nel 1949 ereditò 3.000 sterline da sua nonna, lasciò il suo lavoro a Reuters e fondò Horizon Holidays, la prima società di pacchetti vacanza rivolta al turista medio. Fu lui a brevettare la vacanza economica “sotto il sole”, i voli all inclusive nel Mediterraneo e a metterci al centro la Sardegna. “Anche i banditi sono lì per farvi contenti", proclamava nel giugno 1960 il “Daily Herald"»

L’inventore del turismo in Sardegna

Insegnare l’opera a Tokyo

«Le battaglie più dure si combattono sulla nasalizzazione esagerata di alcuni suoni e inevitabilmente sul suono della u, che per i giapponesi è molto lontano dal nostro. Nel kabuki, nelle canzoni tradizionali e nella musica pop è tutto un risuonare di suoni nasali simili alla n, e le u sono tutte strette, come ingolate. Una tipica situazione pericolosa è l’aria Tu che le vanità nell’atto finale del “Don Carlo” di Giuseppe Verdi, che quest'anno aprirà la stagione della Scala di Milano, perché dopo tre minuti di preludio orchestrale il soprano deve cantare su quella u così delicata»

Insegnare l’opera a Tokyo