liceo parini
Le rivoluzioni non sono ancora finite

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In Valle d’Aosta ora gli assorbenti sono distribuiti gratuitamente nelle scuole superiori
È la prima regione italiana a offrire questo servizio

“Le ragazze del ’68”
Inizia stasera su Rai 3 la prima di sei puntate dedicate alle donne che il Sessantotto l'hanno fatto o vissuto: chi in una comune, chi in giro per il mondo, chi nelle piazze e chi lavorando nei campi

Eclisse, il progetto più famoso di Vico Magistretti
L'architetto e designer milanese, nato cent'anni fa, inventò la lampada nel 1966 prendendo spunto dagli astri e da "I Miserabili"

La democratizzazione della scuola, cinquant’anni fa
I cosiddetti "decreti delegati" furono fondamentali per la storia politica dell'istruzione italiana, sebbene siano stati criticati, fin dall'inizio, da chi li aveva promossi

Reas Syed, candidato in Lombardia

Storia di un romanzo osceno
La scrittrice Milena Milani è oggi ricordata per "La ragazza di nome Giulio", un libro sulla ricerca del piacere di una giovane donna, che uscì sessant'anni fa e per cui fu processata per offesa al pudore

Storia della lotta in classe
«In questi giorni di fine di ottobre, le mie lezioni vengono interrotte dai candidati delle liste scolastiche che mi chiedono cinque minuti per presentarsi. Negli anni ho visto perdersi pressoché del tutto i riferimenti ideologici – non solo comunismo, cattolicesimo, fascismo etc… ma anche semplicemente destra e sinistra – rimpiazzati dall’orizzonte quasi ansiogeno dell’apoliticità»

Quando Elsa Morante «diventò un mito»
Cioè quando uscì “Il mondo salvato dai ragazzini” e sembrò prevedere i movimenti del 1968, racconta Ludovica Lugli nel libro "Le chiavi magiche"

Il ritorno dei Club Dogo
Uno dei gruppi che più contribuirono a creare l'attuale mercato dell'hip hop italiano ha fatto un nuovo disco dopo dieci anni

Questo weekend a Torino si parlerà di classici e fake news
Da giovedì a domenica, tutti gli incontri e i protagonisti della seconda edizione del Festival del Classico che quest'anno sarà sul tema della verità

Gadda e Proust si assomigliavano, molto
«In Gadda l’infinità, come meta e fallimento della letteratura, non si compone dall'interno, ma assume forme lessicali e sintattiche perfino più composite che in Proust. Nella sua nevrosi da ingegnere di nominare esattamente ogni cosa, il vocabolario non va soltanto consumato fino in fondo, dragato in ogni ambito tecnico, scientifico, dialettale, ma va anche sfondato, reinventato, arricchito e distorto da neologismi acrobatici e ironici, ma indispensabili, perché per quello che si vuol dire, nonostante i milioni di parole del mondo, la parola giusta non esiste mai»
