Eclisse, il progetto più famoso di Vico Magistretti

L'architetto e designer milanese, nato cent'anni fa, inventò la lampada nel 1966 prendendo spunto dagli astri e da "I Miserabili"

Vico Magistretti
(ANSA/COC)
Vico Magistretti (ANSA/COC)

L’avrete vista nei film, a casa dei nonni, nelle riviste di arredamento, su innumerevoli profili Instagram e forse ogni sera sul vostro comodino: la lampada Eclisse è uno degli oggetti più famosi del design italiano, inventata da uno dei suoi padri fondatori, Vico Magistretti, di cui oggi ricorre il centenario dalla nascita.

 

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Magistretti nacque in una famiglia della borghesia milanese il 6 ottobre del 1920, studiò al liceo Parini e poi architettura al Politecnico, avendo per insegnanti Gio Ponti e Piero Portaluppi. Dopo un anno passato in Svizzera a causa della guerra, tra il 1943 e il 1944, ritornò a Milano, si laureò e iniziò a lavorare nello studio del padre Pier Giulio, un noto architetto. Dagli anni Cinquanta, Vico Magistretti si impose come uno degli architetti e designer più innovativi del momento, tra i fondatori dell’Associazione per il Disegno Industriale (ADI). Tra i suoi progetti ci sono la Torre al parco del 1953, nel parco Sempione di Milano, il Municipio di Cusano Milanino (1966-69), del quartiere Milano-San Felice insieme a Luigi Caccia-Dominioni (1966-75), le applique Teti, le sedie Triteti e il tavolo Stadio, la lampada Atollo (1977) e la poltrona Maralunga (1973): per questi ultimi due vinse il Compasso d’Oro, il più importante premio del design italiano.

Lo vinse anche per Eclisse, appunto, che venne progettata nel 1966 e messa in produzione nel 1967 da Artemide, azienda di lampade, lampadari e accessori per l’illuminazione. Magistretti stesso raccontò di avere ricevuto il compito di disegnare una lampada da comodino da Ernesto Gismondi, co-fondatore di Artemide insieme a Sergio Mazza. Il nodo era inventarne una che consentisse una luce forte o fioca a seconda delle esigenze, che in camera da letto variano molto. «In piazza Conciliazione a Milano, dopo un incontro di lavoro – ricordò Magistretti – mi è stato detto che tutti hanno un letto. Pensai bene di disegnare una lampada da notte. In metropolitana ho disegnato dietro il biglietto un ricordo dei Miserabili di Victor Hugo, la lampada dei ladri con fascio di luce regolabile. Ho telefonato a Ernesto Gismondi e gli ho descritto l’ipotesi di tre semisfere su un perno, diversa dalla lampada di Jean Valjean di Hugo, ma utile per leggere a letto».

Chiara Alessi racconta com’è nata Eclisse:

Eclisse è composta da tre semisfere: una alla base, una calotta esterna fissa e una calotta interna che ruota su un perno. Quest’ultima consente di oscurare a piacimento la fonte di luce, fino a coprirla completamente come accade durante un’eclisse.

La lampada ottenne subito un grande successo di critica e di vendite e ricevette il Compasso d’oro nell’anno della messa in produzione perché secondo la Commissione aveva «la doppia qualità di un alto valore progettistico-estetico e di una possibile diffusione di massa. Sottolinea inoltre la novità nella soluzione tecnica che, attraverso un semplice movimento a schermo rotante, gradua l’intensità dell’erogazione luminosa».

 

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