capra morta

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La vita è meravigliosa?

«Quel pomeriggio di dicembre, passando davanti al salotto, per prima cosa ho sentito la voce di Clarence, l’angelo di seconda classe, che parlava a James Stewart e mi sono detta che mio padre stava vedendo il suo film preferito, come da tradizione. Ero serenamente convinta di vederlo sorridere e invece il mio immutabile padre, l’uomo che non piangeva mai, stava piangendo. E quel pianto era un cambiamento. La montagna si era spostata, non c’era più nessuno che mi nascondesse. Buffo che tutto questo sia accaduto per via del film di Natale che più di ogni altro celebra l’immutabilità dei punti di riferimento»

La vita è meravigliosa?

Noi capitani

«Nella sua città natale, Thiès, Seydou Sarr, il capitano del film, ha avuto un’accoglienza da star. La proiezione era in uno spiazzo polveroso dove i suoi amici hanno portato decine di djembe, i tamburi a forma di calice ricoperti di pelle di capra originari di queste zone. L’attesa della proiezione si è trasformata in una grande festa di balli sfrenati. Decine di ragazze indossavano magliette azzurre con la foto di Sarr, fatte preparare dalla madre. A Kolda abbiamo dormito in un villaggio di tucul in mezzo a un bosco di manghi e di alberi di anacardo dove le scimmie sono più numerose degli umani. A Sédhiou in un palmeto dove gli uccelli si fanno sentire forte a ogni ora del giorno»

Noi capitani