Il social network per comprare vestiti usati
Si chiama Depop, è nata in Italia e ha molto successo anche in Gran Bretagna e Stati Uniti

Si chiama Depop, è nata in Italia e ha molto successo anche in Gran Bretagna e Stati Uniti

Guida minimalista all'abbigliamento di 15 pezzi grossi della musica, messa insieme da un designer di Singapore

Le magnifiche foto di Ulrika Kestere raccontano storie e sogni che sembrano suggeriti da gnomi e folletti dei racconti del nord Europa

Fotografie con capi d'abbigliamento che abbiamo già visto: dove?

La costumista spiega come sono stati pensati gli impeccabili abiti di Daniel Craig

La catena di abbigliamento C&A ha messo il conteggio dei "like" in tempo reale sulle grucce dei suoi abiti in vendita

Si trovano sull'App Store e si spacciano per prodotti ufficiali di grandi marchi: nei migliori dei casi contengono solo pubblicità, nei peggiori sono delle truffe

È sempre più utilizzato per produrre bottoni e altri piccoli accessori: l'idea è di un'azienda italiana di Campi Bisenzio

È il più importante rivenditore di abiti "indie" negli Stati Uniti e fu fondato da una coppia di fidanzati all'università, nel 2002

Il primo rivenditore di abbigliamento che parla con gli utenti di Messenger attraverso un bot è Spring

Con tessuti naturali, poliestere e tantissima carta plissettata e impermeabile

Una guida disegnata agli abiti di 40 ordini religiosi, piena di racconti e aneddoti sui dettagli che li differenziano

La influenzano in continuazione e da secoli, tra pellicciotti, gonne corte in pelle, pizzo, stivali alti, eccetera

Gucci dovrà dimostrare di sì, per vincere una causa

Di serpente, lucertola e coccodrillo: è una scelta etica e una strategia per attirare soprattutto i clienti più giovani

E in altri paesi del Medio Oriente dove la maggior parte dei siti di e-commerce non spedisce i prodotti: con Instagram e Whatsapp

E per promuoverli li indossa in un video e in una serie di foto che ricordano più gli allenamenti di Rocky che una sessione di aerobica

Quali sono i servizi che permettono ai privati di affittare il proprio guardaroba, per un weekend, una settimana o un mese

A causa dei social network e delle catene di fast fashion come Zara e H&M, che hanno aperto la strada ai marchi di lusso
