• Konrad
  • Mercoledì 3 dicembre 2025

Chi è Federica Mogherini

Ex ministra degli Esteri, vicepresidente della Commissione Europea e oggi rettrice di un istituto prestigioso: è coinvolta in un'indagine per appropriazione indebita

Federica Mogherini nel 2019 (AP Photo/Francisco Seco)
Federica Mogherini nel 2019 (AP Photo/Francisco Seco)
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Martedì la polizia belga ha fermato tre persone coinvolte in un’indagine sull’appropriazione indebita di fondi europei. Tra queste c’è anche Federica Mogherini, politica italiana, ex vicepresidente della Commissione europea e ora rettrice del Collegio d’Europa, un prestigioso istituto di studi europei. Mogherini è stata interrogata e poi rilasciata, dato che non si ritiene ci sia pericolo di fuga.

La procura belga sospetta che Mogherini sia coinvolta nella violazione delle norme europee sulle gare di appalto dell’Unione, per un bando della Commissione europea vinto dal Collegio poco dopo che lei era stata nominata rettrice. La procura ha detto che lei e altre due persone sono accusate di frode, corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale, ma non ha specificato se tutte e tre siano accusate di tutti questi reati.

Mogherini è nata a Roma nel 1973. Fece parte dell’organizzazione giovanile del Partito Comunista Italiano, entrò in vari partiti di centrosinistra e infine nel Partito Democratico. Nel 2008 venne eletta deputata e in quegli anni si occupò principalmente di politica estera, facendo anche parte della commissione Difesa. A febbraio del 2014 Matteo Renzi la nominò ministra degli Esteri nel suo governo, ma pochi mesi dopo Mogherini lasciò l’incarico perché Renzi stesso la suggerì per il ruolo di Alta rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri nella Commissione Europea di Jean-Claude Juncker (è il ruolo che oggi ricopre Kaja Kallas). Durante quel mandato fu anche vicepresidente della Commissione.

Nel 2020, dopo la fine del suo mandato, venne nominata rettrice del Collegio d’Europa, un importante istituto postuniversitario di Bruges, in Belgio, che è considerato il canale privilegiato per chi ambisce a lavorare nelle istituzioni dell’Unione Europea. Al tempo Mogherini era una politica conosciuta e rispettata, ma la sua nomina fu estremamente criticata: diversi studenti e professori del Collegio, ma anche alcuni parlamentari e funzionari dell’Unione Europea, dissero pubblicamente che non era qualificata per il ruolo e che era stata nominata solo per volere di Herman Van Rompuy, ex presidente del Consiglio Europeo ed ex primo ministro del Belgio, che al tempo era a capo del consiglio di amministrazione del Collegio.

Al tempo il sito Politico riferì che oltre 30 persone si erano candidate per il ruolo, ma che Van Rompuy le avrebbe accantonate perché non soddisfatto dei loro profili, e che avrebbe nominato al loro posto Mogherini, il cui profilo era però molto diverso da quello dei precedenti rettori: in passato il Collegio era stato guidato principalmente da persone che avevano conseguito un dottorato e poi avevano avuto una carriera accademica all’interno del Collegio. Mogherini si era laureata in Scienze politiche all’Università Sapienza di Roma, ma poi non aveva proseguito la carriera accademica e non aveva mai studiato né lavorato al Collegio.

Anche il bando per la posizione di rettore o rettrice chiedeva che la persona candidata avesse «una comprovata esperienza nell’amministrazione e nella gestione di una struttura accademica di una certa complessità», cosa che Mogherini non aveva. Fu considerato anche sconveniente che la nuova rettrice arrivasse direttamente da una posizione interna alla Commissione Europea, che è la principale finanziatrice del Collegio d’Europa.

È proprio su alcuni fondi dati dall’Unione Europea al Collegio che i magistrati stanno indagando. Secondo la Procura alcuni rappresentanti del Collegio d’Europa avrebbero ricevuto in anticipo informazioni utili a vincere una gara d’appalto del Servizio di azione esterna dell’Unione Europea (EEAS), cioè il servizio diplomatico dell’Unione, prima che il bando fosse pubblicato. I fondi servivano a finanziare l’Accademia diplomatica dell’Unione Europea, un corso di formazione dell’EEAS di nove mesi destinato a giovani diplomatici.

Secondo quanto riferito da Euractiv, nel 2022 il Collegio (in un momento di difficoltà finanziaria) aveva acquistato un edificio a Bruges per 3,2 milioni di euro che oggi è diventato lo studentato dove vivono gli alunni dell’Accademia diplomatica. Poco dopo l’acquisto l’EEAS aveva pubblicato il bando per l’Accademia, in cui fra i requisiti principali veniva richiesto che l’ente selezionato presentasse un progetto per la realizzazione di alloggi per gli studenti che l’avrebbero frequentata. Il Collegio aveva poi vinto il bando e ricevuto 654mila euro di fondi. L’ipotesi sarebbe quindi che le persone coinvolte nell’indagine avessero saputo prima della pubblicazione del bando i requisiti fondamentali per vincerlo e avrebbero quindi ordinato l’acquisto dell’edificio a Bruges.