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  • Venerdì 10 ottobre 2025

La squadra di calcio della città che non esiste

Il Neom SC dovrebbe rappresentare The Line, l'utopistica città dell'Arabia Saudita che difficilmente però sarà costruita e popolata

di Valerio Moggia

Un render di The Line (Neom)
Un render di The Line (Neom)
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C’è una squadra di calcio saudita, il Neom Sports Club (o Neom SC), che viene spesso definita “la squadra della città che non esiste”. Più di recente anche “la squadra con i tifosi che non esistono”, dopo che un reportage dell’Équipe ha raccontato di come il club abbia pagato tifosi perlopiù africani per andare allo stadio a sostenere i giocatori. Da quest’anno gioca nella Saudi Pro League, il massimo campionato dell’Arabia Saudita; è meno conosciuta rispetto all’Al-Hilal allenato da Simone Inzaghi o all’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo, ma è al centro di trame politiche ed economiche anche più complesse.

In Italia se ne parla dallo scorso agosto, quando ha affrontato in amichevole la Roma a Frosinone, ma all’estero il Neom SC è discusso da più tempo. In Francia, in particolare, ha iniziato ad attirare l’interesse dei giornalisti sportivi a gennaio, quando ha preso in prestito l’attaccante algerino del Lione Saïd Benrahma, pur giocando all’epoca nella seconda divisione saudita.

La “città che non esiste” è The Line, che fa parte di un ambizioso (e a detta di molti irrealistico) progetto urbanistico del governo saudita, chiamato appunto Neom. Consiste nell’edificazione di una modernissima area urbana nell’area occidentale della regione di Tabuk, destinata a ospitare 9 milioni di persone. Il progetto è stato presentato nel 2017, e due anni dopo il fondo sovrano PIF ha creato una società omonima per gestirlo. Fa tutto parte del noto piano Saudi Vision 2030, che ambisce a rendere l’Arabia Saudita indipendente dal commercio del petrolio entro i prossimi cinque anni, ma che ha anche altri obiettivi, sia politici che sociali, tra cui far sviluppare il paese a livello urbano al di fuori delle principali città esistenti.

Ciò è reso necessario dalla rapida crescita della popolazione, che negli ultimi quindici anni è passata da 25 a oltre 35 milioni di abitanti. Secondo il progetto, The Line dovrebbe diventare una città lunga 170 chilometri, costruita tutta all’interno di un singolo edificio; sarà una parte dell’intera area di Neom. Il costo iniziale era stimato in 1.300 miliardi di euro, una delle ragioni per cui diversi esperti e commentatori ritengono che alla fine non si farà, o perlomeno sarà molto ridimensionata rispetto all’idea iniziale. Secondo recenti stime, per il 2030 saranno stati edificati appena 2,4 chilometri di città e non ci saranno più di 300.000 abitanti. Anche i costi complessivi sono stati ricalcolati, e ora si parla di oltre 8mila miliardi di euro, pari a circa otto volte il PIL annuale dell’Arabia Saudita.

Un video molto enfatico con cui Neom pubblicizzava The Line, tre anni fa

In tutto questo, una squadra di calcio potrebbe sembrare un dettaglio marginale, ma non è così. Ha innanzitutto una ragione simbolica: il fatto che esista un club sportivo a Neom dovrebbe essere, nei piani dei proprietari, la dimostrazione che la città esiste davvero, e contribuisce alla sua identità. Inoltre un club competitivo, che partecipa a tornei e amichevoli internazionali e fa giocare calciatori conosciuti, aiuta a rendere il progetto noto a livello globale, attirando ulteriori investitori e anche turisti.

Per il momento il Neom SC, nato nel 1965 con il nome di Al Suqor e acquistato nel 2023 dalla società statale Neom (da cui ha preso il nome), gioca le sue partite casalinghe in uno stadio da 12mila posti a Tabuk, a circa 170 chilometri dal luogo in cui dovrebbe essere costruito il suo nuovo stadio, dentro The Line. In estate ha speso 115 milioni di euro per rinforzare la squadra, che per la prima volta sta giocando la Saudi Pro League, puntando soprattutto su calciatori del campionato francese come Alexandre Lacazette. Ciononostante, in questo inizio di stagione ha appena 2.500 spettatori di media nelle partite in casa (l’Al-Ahli, vincitore dell’ultima Champions League asiatica, supera i 40mila).

In futuro The Line dovrebbe ospitare l’avveniristico Neom Stadium, un impianto da 46mila posti che si dice sarà costruito tra il 2027 e il 2032, in modo da essere pronto per i Mondiali del 2034. Lo stadio sarà edificato sulla sommità della città, a 350 metri di altezza rispetto al deserto e si dice potrebbe costare un miliardo di dollari. Il piano di avere l’intera Neom completata entro il 2039 non sembra del tutto realistico però, come detto. Lo scorso gennaio il vice amministratore delegato di Neom Rayan Fayez ha detto, durante il World Economic Forum di Davos, che serviranno “100 anni” per popolare l’area. Nel 2034, quindi, potrebbe esserci uno stadio sopraelevato in mezzo al deserto, circondato da hotel e ristoranti di lusso, in cui gioca una squadra senza tifosi, in una città senza abitanti.

– Leggi anche: La città futuristica saudita The Line non sarà poi così grandiosa

Lo stadio (o meglio, il suo render) di The Line in cui si terranno alcune partite dei Mondiali del 2034

Il calcio è lo sport più amato in Arabia Saudita, e interessa soprattutto le giovani generazioni, che rappresentano una quota considerevole della popolazione (il 69,4 per cento dei sauditi ha meno di 35 anni; in Italia siamo intorno al 30 per cento). Può essere quindi uno strumento di distrazione e deviare l’attenzione dai problemi sociali e dalle numerose limitazioni in termini di diritti civili presenti nel paese.

Anche ridimensionato, il progetto Neom porta infatti con sé le ormai note questioni legate alle violazioni dei diritti umani, come quelle dei diritti dei lavoratori migranti nei cantieri: lo scorso gennaio, la rivista d’inchiesta norvegese Josimar ha denunciato che numerosi operai sono stati licenziati dopo aver scioperato a causa di 190 ore di lavoro non pagati. Uno dei lavoratori intervistati ha spiegato che chi lavora per Neom ha dei buoni contratti, ma tutte le persone impegnate nei suoi cantieri in realtà lavorano per società appaltatrici, che garantiscono condizioni di lavoro molto peggiori.

Contrariamente a quanto avviene in altri contesti simili nei paesi del Golfo, lo sfruttamento dei lavoratori non è peraltro la violazione peggiore del progetto Neom. La grande area su cui dovrà essere costruito non è del tutto disabitata: ci vive da tre secoli il popolo Howeytat, che dal 2020 ha iniziato a essere espulso dalla regione per fare spazio ai cantieri. In tutto, 20mila persone sono state costrette ad abbandonare la zona, non senza proteste, che sono però state brutalmente represse. Nell’aprile del 2020 l’attivista nativo Abdul Rahim al-Huwaiti è stato ucciso dalla polizia saudita durante una protesta, e in seguito altri contestatori sono stati arrestati, e tre di loro condannati a morte per essersi opposti all’espulsione. Nel 2022, altri attivisti Howeytat hanno ricevuto condanne a 50 anni di carcere.

È molto raro, però, che questi aspetti più problematici del progetto Neom vengano discussi sui media internazionali, e quando questo avviene, soprattutto sulla stampa inglese, è difficile che lo si faccia in connessione con la squadra di calcio. Il Neom SC rimane dunque per ora il “volto pulito” di un ambizioso progetto tecno-utopistico, e l’Arabia Saudita ha già iniziato a sfruttare la propria rete di contatti e investimenti nel calcio europeo per promuoverlo.

Nell’estate del 2025 la squadra ha giocato varie amichevoli contro squadre europee, quasi tutte con noti legami con l’Arabia Saudita. Il 26 luglio ha affrontato il Levante, club spagnolo che già nel 2018 firmò un accordo di sponsorizzazione con la società saudita Jawwy. L’8 agosto ha giocato contro la seconda squadra del Valencia, società che nel 2023 è diventata la prima in Europa a organizzare un ritiro in Arabia Saudita per la propria squadra femminile. Infine, il 16 agosto c’è stata la già menzionata partita contro la Roma, che tra il 2023 e il 2025 è stata sponsorizzata da Riyadh Season (un programma governativo di eventi culturali).

Un momento dell’amichevole tra Roma e Neom SC della scorsa estate (Mattia Vian/SOPA Images via ZUMA Press Wire)

Al momento, il Neom SC è a sorpresa quarto in Saudi Pro League. Il futuro del club non sembra poter essere separato da quello di The Line, anche se non è chiaro quali saranno le strategie nei prossimi anni, soprattutto per quanto riguarda la costruzione della fan base.

– Leggi anche: Cosa c’è di problematico nei Mondiali di calcio in Arabia Saudita