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  • Giovedì 25 settembre 2025

Nella pallavolo maschile è ancora Italia-Polonia

Si affrontano sabato alle 12:30 nella semifinale dei Mondiali, dopo essersi affrontate in tre finali internazionali negli ultimi quattro anni

Un contrasto a muro tra Kamil Semeniuk e Simone Giannelli durante la scorsa finale di Nations League (Volleyball World)
Un contrasto a muro tra Kamil Semeniuk e Simone Giannelli durante la scorsa finale di Nations League (Volleyball World)
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Polonia e Italia sono, almeno secondo il ranking, le due migliori nazionali maschili di pallavolo al mondo, e non a caso di recente si sono affrontate per tre volte in una finale di grandi tornei internazionali: nel 2022 ai Mondiali, nel 2023 agli Europei e nel 2025 in Nations League. Se l’Italia non avesse perso in semifinale contro la Francia, Italia-Polonia sarebbe stata anche la finale delle Olimpiadi del 2024 (si affrontarono ai gironi, e vinse l’Italia 3-1). Ai Mondiali di quest’anno, in corso nelle Filippine, si affronteranno sabato alle 12:30 (ora italiana) in una semifinale che in molti stanno definendo la “finale anticipata” del torneo. L’altra semifinale la giocheranno, sempre sabato, Repubblica Ceca e Bulgaria.

Ai Mondiali del 2022 (giocati in Polonia) vinse l’Italia; agli Europei del 2023 (giocati in Italia) vinse la Polonia; in Nations League ha vinto 3-0 la Polonia, in una partita condizionata in parte da un errore italiano nella compilazione della formazione del secondo set, che ha scombinato un po’ di cose. Per la prossima partita la Polonia viene considerata di poco favorita: a questi Mondiali ha cinque vittorie su cinque, due soli set persi, e un sostanziale dominio su quasi ogni avversaria, compresa la Turchia, battuta in 3 set ai quarti di finale con parziali netti (25-15, 25-22, 25-19).

Allenata dall’ex alzatore serbo Nikola Grbic, molto conosciuto e apprezzato in Italia, la Polonia impone spesso agli avversari la potenza dei suoi giocatori in attacco e al servizio, e la sua ingombrante presenza a muro. Tutti i suoi attaccanti giocano ad altezze quasi impareggiabili, risultando spesso dominanti nelle schiacciate e a muro. Anche a vedersi sono imponenti e intimoriscono: il più basso del sestetto titolare, lo schiacciatore di Perugia Kamil Semeniuk, è alto 1,95 metri. Sono anche tutti molto esperti e abituati a giocare partite di questa importanza: l’altro schiacciatore è Wilfredo Leon, cubano naturalizzato polacco a lungo considerato tra i migliori pallavolisti al mondo, senza dubbio quello con la battuta più potente di tutti; l’opposto è il 37enne Bartosz Kurek, un altro attaccante molto forte, che c’era già agli Europei del 2009 vinti dalla Polonia.

Dopo un girone in cui ha un po’ faticato, da quando è cominciata la fase a eliminazione diretta l’Italia ha fatto vedere perché era tra le favorite sin dall’inizio del torneo. Agli ottavi e ai quarti ha battuto Argentina e Belgio con due prestazioni eccellenti, senza perdere nemmeno un set e dando l’impressione di essere sempre in controllo. «L’Italia quando è così è la squadra più forte del mondo», ha detto l’opposto belga Ferre Reggers, che nella partita vinta dal Belgio contro l’Italia ai gironi aveva fatto 30 punti, mentre ai quarti di finale si è fermato a 13.

«Abbiamo assistito alla vittoria perfetta, abbiamo visto un’Italia centrifugata in tutti i suoi fondamentali, ripulita, gioiosa», ha scritto non senza enfasi la Gazzetta dello Sport. In effetti la Nazionale allenata da Ferdinando De Giorgi ha davvero alzato il livello, dando l’impressione di potersela giocare alla pari anche con la Polonia. Nelle ultime due partite ha servito molto bene – 8 ace (e solo 7 errori) contro il Belgio, 6 ace contro l’Argentina – e ha mostrato grande applicazione e intensità a muro e in difesa, con alcuni salvataggi spettacolari: tutte cose che serviranno per contrastare la Polonia.

L’Italia è sembrata soprattutto avere di nuovo la consapevolezza, l’organizzazione e l’entusiasmo che tra il 2021 e il 2022 le avevano consentito di vincere Europei e Mondiali con una squadra in gran parte molto giovane. Oggi, se si escludono lo schiacciatore Mattia Bottolo (diventato titolare al posto dell’infortunato Daniele Lavia) e il centrale Giovanni Gargiulo, i titolari sono gli stessi: più esperti, ma anche un po’ più soggetti alla pressione di giocare ogni torneo da favoriti.

In un altro commento entusiasta sulla partita contro il Belgio, Il Foglio ha scritto che l’Italia è stata brava a «sublimare la regia euclidea di Simone Giannelli, che aggiunge un nuovo mattone al suo essere diventato forse il palleggiatore italiano più forte di sempre». Nelle ultime due partite Giannelli ha coinvolto con costanza tutti i suoi attaccanti, gestendo alla perfezione il gioco: contro il Belgio l’Italia ha subìto un solo muro (su un attacco in cui l’alzata non era stata di Giannelli, peraltro), e il miglior marcatore è stato un centrale, Roberto Russo, una cosa piuttosto rara e indicativa anche di un’eccellente prestazione della ricezione italiana.

Alla sua regia “euclidea” (precisa, ragionata ed elegante) Giannelli ha aggiunto l’imprevedibilità e il coraggio che nei momenti delicati gli consentono di chiudere lui stesso i punti: contro l’Argentina ha fatto l’ultimo punto del primo e del secondo set.

Italia e Polonia sono tra le nazionali che hanno vinto più volte i Mondiali maschili: 4 l’Italia (tre consecutive nel 1990, 1994 e 1998, e poi quelli del 2022) e 3 la Polonia (nel 1974, 2014 e 2018). Dalla prossima edizione, prevista nel 2027 in una sede ancora da stabilire, i Mondiali si giocheranno ogni due anni anziché ogni quattro.