Il funerale di Charlie Kirk, molto partecipato e coreografico
C’erano decine di migliaia di persone, tra cui il presidente Trump, e misure di sicurezza straordinarie

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A Glendale, in Arizona, c’è stato il funerale di Charlie Kirk, l’attivista della destra statunitense ucciso il 10 settembre in un attentato in Utah. Kirk era molto importante per il presidente Donald Trump, in particolare per i consensi che raccoglieva tra i giovani con le sue provocazioni, e anche per questo il governo ha voluto che la cerimonia fosse così grossa, coreografica e partecipata. Hanno partecipato vari membri apicali dell’amministrazione, a partire da Trump e dal vicepresidente JD Vance, che sono intervenuti con un discorso e oltre a ricordare Kirk hanno fatto una specie di comizio.
Il funerale è stato in un grosso stadio di football, lo State Farm Stadium, vicino alla capitale dello stato, Phoenix. Ha una capienza di 63mila posti, esauriti già diverse ore prima dell’inizio della cerimonia. Chi non è riuscito a entrare è stato mandato in uno stadio di hockey nei paraggi, che ha circa 20mila posti. L’Arizona è stata scelta perché è lo stato in cui nel 2012 Kirk, allora diciottenne, aveva fondato la sua influente associazione, Turning Point USA, che adesso è guidata da sua moglie, Erika Kirk, che ha sostenuto che il loro lavoro non è finito.
L’atmosfera dell’evento ha ricordato, per certi versi, quella di una convention politica. Tra le altre cose per la scaletta contingentata degli interventi degli oratori e l’apparato scenico imponente, con la presenza di una banda e i cartelli per le coreografie distribuiti tra i posti. Inoltre la maggioranza dei partecipanti ha indossato cappellini e indumenti con gli slogan del movimento MAGA (“Make America Great Again”), o più in generale coi colori della bandiera degli Stati Uniti.
Anche molti degli interventi sono stati politici. Nel suo Trump ha ricordato Kirk in modo piuttosto personale, raccontando che gli telefonava insistendo perché partecipasse agli eventi dell’associazione. Trump ha sostenuto anche che è stato ucciso «a sangue freddo da un mostro radicalizzato» perché «diceva la verità». Poi ha parlato degli avversari di Kirk come «svitati di estrema sinistra» e ha detto che, a differenza sua, lui odia i suoi avversari e non si augura il meglio per loro. Prima di Trump, il vicepresidente Vance ha elogiato Kirk, attribuendogli il merito della vittoria alle presidenziali dei Repubblicani, ma dicendo pure che «hanno provato a silenziarlo».

Donald Trump con Elon Musk, durante il funerale (AP Photo/Ross D. Franklin)
Il funerale ha avuto misure di sicurezza straordinarie, quelle di più alto livello che vengono di solito adottate per eventi giganteschi come il Super Bowl (la seguitissima finale del campionato di football americano). Sono stati mandati in Arizona tra i 500 e gli 800 agenti del Secret Service, l’agenzia governativa statunitense che si occupa della sicurezza del presidente, del vice e degli ex presidenti, e che nel recente passato era stata criticata per una serie di errori e mancanze.
Il podio da cui sono stati fatti i discorsi, inoltre, era protetto da vetro antiproiettile, così come la tribuna da cui Trump ha assistito al funerale. Tra l’altro, a un certo punto vicino al presidente si è seduto Elon Musk, ed è una cosa notevole: Musk era stato molto influente nella sua amministrazione finché a giugno non ci aveva litigato platealmente. Da lì in poi c’erano stati alcuni incerti tentativi di distensione, anche perché proseguire il litigio non era nei loro interessi, dato che entrambi possono danneggiarsi a vicenda in vari modi. Poi però Musk aveva provato a fondare un partito tutto suo.
Un video dell’interno dello stadio, condiviso da lì da Elon Musk
Sul palco Erika Kirk ha detto che perdona il presunto assassino del marito, Tyler Robinson. È un 22enne che passava molto tempo online ed era intriso dei linguaggi di alcune sottoculture di Internet, e proprio per questo per il momento difficile da incasellare ideologicamente, nonostante Trump e i Repubblicani si siano affrettati a presentarlo come un estremista di sinistra. La procura ha chiesto la pena di morte per Robinson e ritiene che abbia agito perché, in uno scambio di messaggi con la persona con cui aveva una relazione, aveva detto di averne «abbastanza del suo odio [di Kirk]. Alcune forme d’odio non si possono risolvere trattando».

















