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  • Sabato 5 luglio 2025

Elon Musk ha detto di aver formato un suo partito

Per ridare libertà alle persone statunitensi, dice, dopo giorni di nuove critiche all'amministrazione Trump

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante una conferenza stampa con Elon Musk nello Studio Ovale alla Casa Bianca, Washington, 30 maggio 2025 (AP Photo/Evan Vucci)
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante una conferenza stampa con Elon Musk nello Studio Ovale alla Casa Bianca, Washington, 30 maggio 2025 (AP Photo/Evan Vucci)

Sabato Elon Musk ha annunciato la fondazione di un nuovo partito politico, una possibilità a cui aveva fatto riferimento più volte dopo le ampie litigate degli ultimi tempi con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il partito si chiamerà America Party (Partito dell’America) e per ora Musk non ha dato altri dettagli sul suo conto. Lo ha però presentato come alternativa al sistema bipartitico tra Democratici e Repubblicani, e sostenuto che ridarà alle persone americane la loro libertà.

Negli Stati Uniti il 4 luglio si celebra il Giorno dell’Indipendenza, e Musk ne ha approfittato per lanciare uno dei suoi consueti sondaggi: stavolta per chiedere ai suoi 222 milioni di follower su X se volessero l’indipendenza da un sistema retto di fatto su due soli partiti. Il 65,4 per cento ha risposto sì, il 34,6 no. «Con un rapporto di due a uno, volete un nuovo partito politico e lo avrete!», ha scritto Musk su X: «Oggi nasce l’America Party per restituirvi la vostra libertà».

Musk aveva cominciato ad alludere alla possibilità di formare un terzo partito in seguito agli insulti e alle accuse reciproche che lui e Trump si erano scambiati sui social, salvo poi cercare di sistemare il rapporto, visto che rischiano di danneggiarsi a vicenda in vari modi.

Tutto era partito dalle critiche di Musk alla proposta di legge del governo degli Stati Uniti che i suoi promotori hanno chiamato “Big Beautiful Bill”, la “Grande e Bellissima legge”. La legge in questione prevede tagli alle tasse per le fasce di reddito più alte, oltre che investimenti per il settore militare e per il controllo delle frontiere, bilanciati solo in parte da risparmi: Musk l’aveva definita «un disgustoso abominio» e Trump aveva reagito dicendosi «molto deluso». Musk allora aveva iniziato ad attaccarlo con toni mai visti fino ad allora, e Trump aveva risposto che stava «dando di matto».

Alla fine la “Big Beautiful Bill” è stata approvata in via definitiva dalla Camera degli Stati Uniti proprio questa settimana. Musk aveva continuato a criticarla anche negli ultimi giorni ufficialmente perché crea debito, e quindi andrebbe contro i principi di risanamento dei conti dello stato, ma soprattutto perché taglia molto gli incentivi al mercato delle energie rinnovabili, comprese le auto elettriche: è quindi chiaro che potrebbe comportare conseguenze negative anche per Tesla, una delle aziende di Musk.

– Leggi anche: Cos’è questa «Grande e Bellissima legge» di Trump