Su un campo da pallavolo Gabi Guimaraes sa fare tutto
La capitana del Brasile, che dall'anno scorso gioca a Conegliano, affronterà l'Italia nella semifinale dei Mondiali

Sabato alle 14:30 Italia e Brasile giocheranno contro in semifinale ai Mondiali femminili di pallavolo. Anche nell’edizione precedente, nel 2022, si affrontarono a questo punto del torneo: vinse 3-1 il Brasile, che poi perse la finale contro la Serbia. Da quella semifinale sono cambiate un po’ di cose, soprattutto il fatto che l’Italia, ora allenata da Julio Velasco, è diventata la squadra migliore al mondo, con una serie aperta di 34 vittorie consecutive e tre trofei vinti: due Volleyball Nations League e soprattutto le Olimpiadi del 2024.
Nell’ultima Nations League l’Italia ha battuto per due volte il Brasile: 3-0 nei gironi e 3-1 in finale, e si presenta come favorita alla semifinale dei Mondiali, che si stanno giocando in Thailandia (l’altra semifinale sarà tra Giappone e Turchia).
Il Brasile è comunque una delle nazionali più forti e competitive, molto spettacolare da veder giocare e dotata di pallavoliste talentuose. Su tutte spicca senza dubbio la capitana Gabriela Guimaraes, conosciuta come Gabi, che dall’estate scorsa gioca nel campionato italiano con Conegliano, la squadra più vincente degli ultimi anni.

Una ricezione di Gabi contro la Repubblica Dominicana (Volleyball World)
Gabi ha 31 anni e fa parte della nazionale da quando ne ha 19. Gioca nel ruolo di schiacciatrice (o “banda”), cioè una delle due giocatrici che attaccano da sinistra quando sono in prima linea e dal centro quando sono in seconda, e che sono impegnate anche nella ricezione delle battute avversarie. Le schiacciatrici sono spesso pallavoliste molto complete, abili in diversi fondamentali: definire Gabi “completa” è comunque quasi un eufemismo, perché fa tantissime cose con un’eccellenza rara.
Un suo soprannome è Miss Everything, in riferimento al suo saper fare tutto; il suo ex allenatore Stefano Lavarini l’ha definita – con non poca enfasi – «la figlia del Dio della pallavolo».
Per essere una pallavolista non è altissima (circa 1,80 metri) ma ha un’elevazione abbastanza eccezionale, che la aiuta a essere efficace in attacco. Oltre a saltare molto in alto Gabi dà l’impressione di riuscire a rimanere in aria un po’ più a lungo di molte altre pallavoliste. Queste qualità, unite a un movimento molto veloce del braccio, fanno sì che spesso riesca a mandare fuori tempo le giocatrici del muro avversario, che cercano di bloccarne le schiacciate. Il suo colpo migliore e più spettacolare è la diagonale stretta dalla prima linea, ma è molto efficace anche nell’attacco da seconda linea (la cosiddetta pipe).
È in generale un’attaccante piuttosto eclettica e ideale per il gioco creativo (per quanto possibile, nella pallavolo) del Brasile, che utilizza spesso incroci tra schiacciatrici e centrali e altri schemi per essere più imprevedibile, come si è visto anche nei quarti di finale contro la Francia. Per elevazione e tempismo Gabi è abilissima anche a muro.
Una compilation di attacchi e muri di Gabi, che qui viene definita «mostro del salto in verticale»
Gabi ha iniziato a giocare a pallavolo abbastanza tardi, a 14 anni; prima praticava tennis, nuoto e calcio. A 16 anni, vinse il Campionato sudamericano Under 18 con il Brasile ed esordì nel campionato brasiliano con il Mackenzie, squadra di Belo Horizonte (la sua città natale). Giocò poi per sei anni nel Rio de Janeiro e per un’altra stagione al Minas, sempre in Brasile, vincendo tra le altre cose sei campionati brasiliani e cinque campionati sudamericani per club (l’equivalente della Champions League europea).
Nel 2019 passò al VakifBank, squadra di Istanbul tra le più quotate in Europa, con la quale vinse due campionati turchi e due Champions League. L’estate scorsa, dopo le Olimpiadi di Parigi terminate al terzo posto, è passata a Conegliano, con la quale nella prima stagione ha vinto tutti i trofei possibili: lo Scudetto, la Supercoppa italiana, la Coppa Italia, il Mondiale per club e un’altra Champions League. Quando è arrivata a Conegliano il sito ufficiale della CEV, la federazione europea, l’ha definita la miglior schiacciatrice al mondo e «forse la miglior pallavolista al mondo». Gabi ha aggiunto esperienza, carisma e imprevedibilità a una squadra già pressoché imbattibile.

Gabi durante l’ultima finale di Champions League, vinta con Conegliano contro Scandicci (CEV)
Se con i club ha vinto di tutto, con la nazionale brasiliana le manca un grande successo: ha vinto per quattro volte il Campionato sudamericano e per tre il World Grand Prix (antenato della Nations League) ma non è mai riuscita a vincere né Mondiali né Olimpiadi, arrivando in entrambe le competizioni una volta seconda e una volta terza.
Nelle cinque partite giocate finora in questi Mondiali ha segnato 13 di media punti a partita, con una percentuale del 46 per cento (quasi una schiacciata su due fa punto: un’ottima media per una schiacciatrice). Il massimo di punti lo ha ottenuto agli ottavi di finale contro la Repubblica Dominicana, quando ne ha fatti 21 con 17 attacchi, 3 muri e 1 ace. Tre anni fa, nella semifinale vinta contro l’Italia, fu la miglior realizzatrice del Brasile (fece 20 punti) e anche la giocatrice più efficace in ricezione.
Il contributo che Gabi dà al Brasile e a Conegliano non si ferma infatti a schiacciate e muri. È il punto di riferimento principale in ricezione, il fondamentale con cui si risponde alla battuta avversaria. In questi Mondiali ha ricevuto in tutto 96 battute con il 50 per cento esatto di precisione: vuol dire che in una ricezione su due è riuscita a dare la palla alla palleggiatrice, che ha poi potuto alzarla per le attaccanti del Brasile. Tra le 30 giocatrici che hanno ricevuto più palloni è quella con la più alta percentuale di precisione.
Anche in difesa, il fondamentale con cui si risponde invece agli attacchi avversari, Gabi è molto forte, grazie a un mix di agilità, tecnica e istinto. Sa essere eclettica e spettacolare anche in difesa: non di rado recupera palloni molto complicati con i piedi.
Dopo dieci minuti di attacchi, anche dieci minuti di difese di Gabi



