Un altro calciomercato in cui la Premier League ha speso miliardi
Per le squadre italiane e inglesi è finito l'1 settembre: il Liverpool ha investito quasi 500 milioni, ma anche in Serie A ci sono stati molti acquisti

Nell’ultimo giorno di calciomercato estivo – il periodo in cui le squadre comprano e vendono giocatori – il Liverpool ha fatto uno degli acquisti più costosi della storia del calcio, comprando dal Newcastle lo svedese Alexander Isak per circa 150 milioni di euro. Sono davvero tanti soldi anche per uno sport abituato a cifre spropositate, ma non così sorprendenti se si considerano le circostanze: il trasferimento è avvenuto all’interno della Premier League, il campionato di calcio più competitivo al mondo, da una squadra ricchissima a una altrettanto ricca; Isak è relativamente giovane (ha 25 anni) e soprattutto è un attaccante molto forte e peculiare. Secondo gli ex calciatori e stimati commentatori Gary Neville e Jamie Carragher, è il miglior attaccante della Premier League, nonostante in Premier League giochi un altro fortissimo attaccante come Erling Haaland.
Isak è alto, longilineo, con una tecnica e una visione di gioco quasi da numero 10 (i giocatori più estrosi e creativi) e segna inoltre tanti gol (44 negli ultimi due campionati) in molti modi diversi tra loro. Secondo The Athletic, se si considerano le alternative e i prezzi del calciomercato di questi anni, vale tutti i soldi che il Liverpool ha speso per acquistarlo.
Dopo che la scorsa estate quasi non aveva speso soldi, e dopo aver vinto il campionato inglese, quest’estate il Liverpool si è scatenato. Prima di Isak aveva già acquistato il trequartista tedesco Florian Wirtz dal Bayer Leverkusen per 125 milioni di euro, l’attaccante francese Hugo Ekitike dall’Eintracht per 95 milioni, e gli esterni Milos Kerkez e Jeremie Frimpong per 45 e 40 milioni, oltre al giovane difensore italiano Giovanni Leoni, comprato dal Parma per 31 milioni (dopo che per almeno un mese si era detto che sarebbe andato o all’Inter o al Milan). Del possibile arrivo di Isak si era parlato a lungo; dopo i quasi 100 milioni spesi per Ekitike in molti ipotizzavano che non si sarebbe concretizzato, e invece all’ultimo giorno il Liverpool ha comprato pure lui.
Quasi tutte le squadre di Premier League hanno speso tanto: 3,6 miliardi di euro in tutto (un record) e circa il triplo rispetto alla Serie A, che ha speso 1,2 miliardi. Le squadre di media e bassa classifica del campionato inglese hanno da anni disponibilità economiche superiori rispetto alle migliori squadre di quello italiano. Solo quest’estate il Brighton ha pagato l’Olympiakos 35 milioni di euro per avere l’attaccante diciottenne Charalampos Kostoulas, l’Everton ha acquistato il diciannovenne Tyler Dibling dal Southampton per 40,5 milioni di euro; il Leeds, una squadra che l’anno scorso giocava nella Serie B inglese, ha speso oltre 110 milioni di euro per i suoi acquisti.
Le cifre salgono nel caso di squadre che puntano ai primi posti in classifica: il Manchester United – dopo il deludente quindicesimo posto della scorsa stagione e una lunga sequenza di fallimenti – ha pagato 225 milioni di euro per acquistare tre attaccanti: Benjamin Sesko dal Lipsia, Bryan Mbeumo dal Brentford e Matheus Cunha dal Wolverhampton. Per il momento non sembrano essere serviti granché, visto che la squadra ha fatto 4 punti nelle prime tre partite di campionato, mentre in Coppa di Lega (il torneo a cui partecipano tutte le squadre dalle prime quattro serie calcistiche inglesi) è stata addirittura eliminata da una piccola squadra che gioca in quarta serie.
Lo United riuscirà a rovinare anche Sesko?
Prima di vendere Isak, il Newcastle aveva già preso dallo Stoccarda il centravanti tedesco Nick Woltemade per 85 milioni di euro. Il Manchester City ha speso circa 180 milioni di euro e ha acquistato, tra gli altri, Tijjani Reijnders dal Milan e Gianluigi Donnarumma dal Paris Saint-Germain, mentre l’Arsenal ha speso quasi 300 milioni di euro, acquistando per esempio uno dei migliori attaccanti del momento, lo svedese Viktor Gyökeres, e l’ala Noni Madueke dal Chelsea (che nel frattempo ha fatto a sua volta molti acquisti, come ormai succede da diversi anni).
Spesso i movimenti di mercato interni, cioè da una squadra di Premier League all’altra, sono quelli più costosi. Succede perché tutte le squadre del campionato hanno in generale una grande disponibilità economica, e quindi da un lato non hanno necessità di svendere i loro migliori giocatori e dall’altro possono permettersi grosse spese per acquistarne di nuovi.
Anche in Serie A comunque c’è stato un calciomercato piuttosto vivace, soprattutto negli ultimi giorni. Pur avendo speso un terzo della Premier League, il campionato italiano è il secondo tra i principali europei per investimenti sul calciomercato estivo, l’unico oltre alla Premier League a superare il miliardo di euro in spesa complessiva. Per fare un confronto, le squadre tedesche hanno speso 850 milioni in tutto, quelle spagnole 650.
Sono arrivati in Italia attaccanti abbastanza quotati, alcuni dei quali in cerca di riscatto: per esempio Christopher Nkunku al Milan, Rasmus Højlund al Napoli, Evan Ferguson alla Roma, Jonathan David e Loïs Openda alla Juventus. Nell’ultimo giorno di mercato (quello in cui – un po’ prese dal panico – le squadre fanno più acquisti), oltre a Openda la Juventus ha preso anche la talentuosa ala kosovara Edon Zhegrova dal Lille, e nel frattempo ha deciso di tenere Dusan Vlahovic pur in scadenza di contratto, dopo che per tutta l’estate si era discusso di un suo trasferimento. Non ha ripreso invece Randal Kolo Muani, che aveva giocato alla Juventus la seconda parte della scorsa stagione: dopo mesi di “voci” e “avvicinamenti”, alla fine è andato in prestito al Tottenham.
Di recente si era parlato molto anche di un possibile scambio degli attaccanti Artem Dovbyk e Santiago Giménez tra Roma e Milan, ma alla fine sono entrambi rimasti al loro posto. Sempre il primo settembre, l’Inter ha ceduto al Marsiglia il difensore Benjamin Pavard e l’ha sostituito con lo svizzero Manuel Akanji, arrivato in prestito dal Manchester City.
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La squadra che ha speso di più alla fine è stata il Milan (circa 160 milioni), che però ha anche incassato tanto dalle cessioni (circa 170), cambiando di fatto mezza squadra. Ha rinforzato molto il centrocampo (dopo Luka Modric, Ardon Jashari e Samuele Ricci nell’ultimo giorno è arrivato dal Marsiglia Adrien Rabiot), ma ha lasciato alcuni buchi in rosa, non riuscendo ad acquistare un altro difensore centrale titolare, un terzino destro e un centravanti di riserva.
Ha fatto un calciomercato piuttosto ambizioso il Como, i cui proprietari sono i più ricchi della Serie A. Oltre ad aver mantenuto l’allenatore Cesc Fàbregas e Nico Paz (il suo miglior giocatore nella passata stagione) il Como ha preso una serie di calciatori tecnici e adatti al calcio propositivo di Fàbregas: Jesús Rodríguez, Nicolas Kühn, Martin Baturina.
Nell’ultimo giorno di mercato ci sono stati anche acquisti peculiari e inaspettati, che hanno portato calciatori in squadre che sarebbe stato difficile ipotizzare giusto qualche settimana fa: Jamie Vardy alla Cremonese, Nicolò Zaniolo all’Udinese, Walid Cheddira al Sassuolo, Andrea Belotti al Cagliari, Yunus Musah all’Atalanta e Raúl Albiol al Pisa.
Per le squadre italiane e dei principali campionati europei è chiuso il calciomercato in entrata, ma non quello in uscita, visto che alcuni campionati possono ancora fare acquisti: in quello brasiliano il termine è il 3 settembre, in quello saudita l’11, in quello turco il 12. Nel campionato serbo, addirittura, il calciomercato chiuderà il primo dicembre.



