L’Italia si è astenuta su un importante voto all’OMS sulla gestione delle pandemie

Si votava un documento che chiede un maggiore coordinamento internazionale: il governo Meloni lo ha definito un rischio per «la sovranità degli stati»

L'Assemblea mondiale della sanità, l'organo decisionale dell'OMS, nella sua sede di Ginevra, in Svizzera (Magali Girardin/Keystone via AP)
L'Assemblea mondiale della sanità, l'organo decisionale dell'OMS, nella sua sede di Ginevra, in Svizzera (Magali Girardin/Keystone via AP)
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Martedì l’Italia si è astenuta durante un voto all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), l’agenzia dell’ONU per la salute, che riguardava il testo dell’Accordo sulle pandemie, un testo vincolante che serve a coordinare la risposta dei vari paesi a un’eventuale futura pandemia. L’accordo ha richiesto tre anni di trattative ed è stato approvato col voto favorevole di 124 paesi e con 11 astensioni. Oltre all’Italia si sono astenuti paesi come Russia, Iran e Israele, che su diversi aspetti sono distanti dalle posizioni dei paesi occidentali.

Nella sua dichiarazione di voto il governo italiano ha spiegato di essersi astenuto perché considera il documento una forma di ingerenza di un’organizzazione sovranazionale in questioni di salute pubblica che ritiene dovrebbero essere di competenza dei singoli stati.

Negli anni della pandemia di Covid-19 l’OMS era stato criticato soprattutto dai no-vax per gli inviti a rispettare i lockdown e a vaccinarsi, fra le altre cose: un gruppo di persone a cui i partiti attualmente al governo in Italia hanno spesso cercato di mostrarsi favorevoli. Gli Stati Uniti, che stanno completando le procedure di ritiro dall’OMS per volere del presidente Donald Trump, non hanno partecipato al voto.

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