Nella Serie A di calcio è cambiato tutto, ma è ancora tutto incerto
In due giornate il Napoli ha recuperato 6 punti all'Inter e l'ha superata al primo posto

Mancano quattro partite alla fine della Serie A maschile di calcio e il Napoli ha tre punti di vantaggio sull’Inter in testa alla classifica, dopo averne recuperati sei nelle ultime due giornate: due vittorie per il Napoli, due sconfitte per l’Inter. Se otterrà almeno dieci punti contro Lecce, Genoa, Parma e Cagliari, quattro avversarie che ha già battuto nel girone di andata, sarà certo di vincere il quarto Scudetto della sua storia, il secondo in tre stagioni dopo quello vinto due anni fa con Luciano Spalletti come allenatore. Nel frattempo, ci sono sei squadre ancora in corsa per il terzo e il quarto posto, le altre due posizioni con cui ci si qualifica per la prossima Champions League, e le ultime quattro giornate saranno decisive anche per stabilire chi retrocederà in Serie B a parte il Monza, che ci tornerà quasi certamente dopo 3 stagioni.
Nell’ultima settimana l’Inter ha perso contro Bologna e Roma in campionato, in entrambi i casi per 1-0, e in mezzo per 3-0 contro il Milan nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, compromettendo o rischiando di compromettere due dei quattro obiettivi stagionali per cui sta ancora competendo (gli altri due sono il Mondiale per Club di giugno e la Champions League, dove mercoledì giocherà la semifinale di andata contro il Barcellona). Dopo le due eccellenti partite giocate contro il Bayern Monaco nei quarti di finale di Champions League, la squadra allenata da Simone Inzaghi è sembrata soffrire soprattutto la stanchezza di una stagione fitta di impegni, nella quale ha provato a restare in corsa in tutte le competizioni.
Arrivati a questo punto l’Inter ha giocato 52 partite mentre il Napoli, che non giocava le coppe europee dopo il decimo posto dell’anno scorso e in Coppa Italia è stato eliminato agli ottavi di finale, solo 37. Contro Bologna, Milan e Roma, l’Inter ha faticato parecchio a mostrare il gioco ambizioso e spettacolare con il quale è riuscita a entrare nelle prime quattro squadre d’Europa. Era dal 2012 che l’Inter non perdeva tre partite consecutive senza segnare nemmeno un gol.

Il capitano dell’Inter Lautaro Martínez durante Inter-Roma (Image Photo Agency/Getty Images)
In tutto questo il Napoli, che pure non ha sempre giocato in modo brillante, ha saputo restare vicino all’Inter e approfittare dei suoi errori. Si può dire che anche in questa stagione Antonio Conte stia facendo la cosa che gli è sempre riuscita meglio in tutte le sue esperienze da allenatore: risollevare una squadra che viene da un brutto periodo e renderla in poco tempo competitiva per la vittoria del campionato. Lo ha fatto dimostrandosi più flessibile del solito dal punto di vista tattico, visto che il Napoli ha cambiato varie volte schema di gioco e modo di giocare, e motivando nel migliore dei modi i suoi calciatori, anche grazie alla capacità di orientare in suo favore la narrazione.
Alla fine della partita vinta 2-0 domenica sera contro il Torino, per esempio, ha detto che «vincere lo Scudetto sarebbe un prodigio». Non è la prima volta che sottostima volutamente le possibilità della sua squadra (per toglierle pressione e metterla sulle avversarie), basandosi sul fatto che l’anno scorso il Napoli è arrivato decimo e che a gennaio ha ceduto uno dei suoi migliori calciatori, Khvicha Kvaratskhelia. Ciò che Conte non dice, però, è che sette degli undici giocatori che hanno giocato contro il Torino c’erano già due anni fa nella squadra che vinse lo Scudetto, e i nuovi arrivati sono tutti calciatori di altissimo livello come il difensore Alessandro Buongiorno, l’attaccante Romelu Lukaku e soprattutto il centrocampista scozzese Scott McTominay, che con la doppietta al Torino ha segnato decimo e undicesimo gol del suo campionato.
Ora sarà il Napoli ad avere più pressioni, perché ha tre punti di vantaggio sull’Inter e un calendario in teoria più agevole: oltre alla cruciale semifinale di Champions League contro il Barcellona, l’Inter affronterà in campionato Verona, Torino, Lazio e Como. Se le due squadre dovessero arrivare a pari punti, giocheranno uno spareggio per stabilire chi avrà vinto lo Scudetto.
Gli highlights della vittoria del Napoli contro il Torino
Dietro Napoli e Inter ci sono sei squadre in sei punti, dai 65 dell’Atalanta, terza, ai 59 della Fiorentina, ottava. Per tutte, l’obiettivo è cercare di arrivare tra le prime quattro per qualificarsi alla prossima Champions League, la competizione europea più prestigiosa e quella che porta nettamente più soldi. Al momento ci sono l’Atalanta terza e la Juventus quarta, ma Bologna e Lazio devono ancora giocare lunedì sera e, vincendo, possono rispettivamente superare di un punto e raggiungere la Juventus.
Il Bologna finora è stata la sorpresa del campionato, perché dopo l’exploit dell’anno scorso, quando si qualificò per la Champions League per la prima volta in sessant’anni, è riuscita a confermarsi su altissimi livelli nonostante abbia cambiato allenatore (da Thiago Motta a Vincenzo Italiano) e ceduto due dei suoi migliori giocatori della passata stagione, Riccardo Calafiori e Joshua Zirkzee. Con Italiano il Bologna ha continuato a mostrare un gioco intenso e spettacolare, nel quale tutti i calciatori, anche quelli più giovani o sconosciuti, riescono a rendere al meglio, e si è pure qualificato per la finale di Coppa Italia, dove non arrivava da più di cinquant’anni e affronterà il Milan.
È piuttosto sorprendente però anche quanto fatto dalla Roma da quando ha ripreso come allenatore Claudio Ranieri, nel novembre del 2024. In quel momento la Roma era dodicesima in campionato, aveva già cambiato due allenatori e sembrava entrata in una crisi senza soluzioni. Ranieri invece, sfruttando la sua esperienza e la sua riconosciuta capacità di semplificare cose apparentemente complicate, senza grossi stravolgimenti è riuscito a dare un senso alla stagione della Roma, che in campionato ora non perde da 18 partite, praticamente un intero girone.
La vittoria in casa dell’Inter è la prima, se si esclude il derby di andata, contro una delle squadre nelle prime posizioni di classifica, a conferma dei costanti miglioramenti della Roma. Il giocatore che ha segnato il gol decisivo, il talentuoso argentino Matias Soulé, ci ha messo un po’ ad affermarsi, ma nelle recenti partite sta facendo capire perché l’estate scorsa la Roma pagò 30 milioni di euro per comprarlo alla Juventus.
Un po’ di cose belle fatte di recente da Soulé, compreso lo spettacolare gol con cui ha consentito alla Roma di pareggiare contro la Lazio
Buona parte della corsa al quarto posto si deciderà nelle prossime due giornate, quando la Juventus affronterà il Bologna e la Lazio, una squadra brillante soprattutto nella prima parte di stagione ma che di recente è un po’ calata ed è stata eliminata nei quarti di finale di Europa League, ai tiri di rigore contro il Bodo/Glimt. Nelle prossime due giornate ci saranno anche Roma-Fiorentina e Fiorentina-Bologna, e nel frattempo la Fiorentina giocherà nelle semifinali di Conference League, terza competizione europea per importanza.
Dopo aver esonerato Thiago Motta e aver preso Igor Tudor come allenatore, la Juventus ha avuto qualche buon risultato ma non gioca ancora in modo entusiasmante. Rimane probabilmente la squadra più attrezzata, oltre all’Atalanta (che è anche più avanti in classifica), per arrivare nelle prime quattro, ma dovrà dimostrarsi all’altezza nei prossimi due scontri diretti, partite in cui in questa stagione ha spesso faticato.

L’abbraccio tra l’allenatore della Juventus Igor Tudor e l’attaccante Randal Kolo Muani, che ha segnato nella recente vittoria contro il Monza (Jonathan Moscrop/Getty Images)
Nella parte bassa della classifica solamente il Monza non ha praticamente speranze di salvarsi, dopo aver ottenuto appena 15 punti in 34 giornate. Le altre squadre hanno tutte ancora possibilità di restare in Serie A; in questo momento sarebbero retrocesse anche Venezia ed Empoli, entrambe a 25 punti, ma appena due punti sopra c’è il Lecce, che domenica sera ha ottenuto un pareggio molto importante in casa dell’Atalanta. Verona (32), Parma (31) e Cagliari (30) hanno tutte una partita in meno, perché devono giocare lunedì sera: chi dovesse pareggiare o addirittura vincere, considerando che le ultime della classifica stanno facendo tendenzialmente pochi punti, potrebbe quasi ritenersi al sicuro. Nel caso in cui quartultima e terzultima arrivassero a pari punti, ci sarebbe uno spareggio per decidere chi rimarrà in Serie A.



