Sono entrati in vigore i primi dazi di Trump, del 10 per cento
Sì perché finora li aveva solo annunciati: i più problematici, quelli "reciproci", sono previsti da mercoledì

Un minuto dopo la mezzanotte di sabato nella costa Est degli Stati Uniti (le 6:01 del mattino in Italia) è entrata in vigore la prima parte degli enormi dazi annunciati mercoledì dal presidente Donald Trump: cioè il dazio base del 10 per cento applicato a tutti i paesi e sulla stragrande maggioranza delle importazioni. Oltre a questo Trump ha promesso una seconda tipologia di dazi, che ha chiamato «reciproci»: sono più problematici e calcolati con una formula assai contestata dagli economisti, e nei suoi piani dovrebbero essere introdotti a partire da mercoledì 9 aprile.
I funzionari statunitensi quindi hanno iniziato a riscuotere il dazio del 10 per cento nei porti, negli aeroporti e alle dogane. Secondo un bollettino della U.S. Customs and Border Protection (la polizia di frontiera che controlla dogane e transiti ai varchi di confine) saranno esenti da questo dazio le spedizioni che erano già in viaggio verso gli Stati Uniti alla mezzanotte di sabato, purché arrivino entro il 27 maggio.
Il governo degli Stati Uniti ha diffuso una lista di più di mille prodotti esentati da questi dazi: petrolio greggio e prodotti petroliferi, farmaci, uranio, titanio e semiconduttori (su cui il governo sta comunque valutando dazi specifici). Sono esclusi anche Canada e Messico, perché già interessati da dazi del 25% su determinati prodotti che erano stati poi posticipati da Trump. I dazi «reciproci» saranno più gravosi, vanno dall’11 al 50 per cento a seconda dei paesi (quello per l’Unione Europea, e quindi l’Italia, è del 20 per cento), e si sommeranno a quelli del 10 per cento.
Nei due giorni successivi all’annuncio dei dazi sono andate malissimo sia le borse europee sia quelle degli Stati Uniti (e pure quella russa). Venerdì tutte le borse europee hanno chiuso in perdita per il secondo giorno consecutivo, e quella italiana è stata la peggiore.
Anche i principali indici della borsa di New York – il Dow Jones e lo S&P 500 – hanno chiuso ai livelli più bassi degli ultimi 11 mesi, con i peggiori crolli dal giugno del 2020, in piena pandemia da Covid-19. In generale, per la borsa statunitense, gli ultimi due giorni sono stati in termini percentuali i quinti peggiori della sua storia. Sul pessimo andamento dei mercati hanno inciso le risposte del resto del mondo ai dazi – quasi tutti i paesi hanno promesso misure in ritorsione – e in particolare quella della Cina, che ha annunciato dazi del 34 per cento sulle merci statunitensi a partire da giovedì 10 aprile.
Nel frattempo, Trump è andato in Florida a giocare a golf.
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