La peggior sconfitta in casa della Juventus degli ultimi 58 anni
Ha perso 4-0 contro l'Atalanta mostrando molti dei problemi già visti in questa stagione

Domenica sera la Juventus ha perso 4-0 in casa contro l’Atalanta nella ventottesima giornata di Serie A maschile di calcio, una sconfitta netta e notevole: era dal 22 ottobre del 1967 che la Juventus non perdeva una partita di campionato in casa con almeno quattro gol di scarto (quella volta fu un derby contro il Torino). Prima della partita, la Juventus aveva solamente 3 punti in meno dell’Atalanta e aveva vinto cinque partite consecutive in Serie A; ci si attendeva quindi una partita equilibrata, ma non è stato così. Pur avendo subìto 4 gol, il portiere Michele Di Gregorio è stato giudicato da quasi tutti come il miglior giocatore della Juventus in campo.
Gli highlights della partita
Nel confronto è stata quindi piuttosto evidente la differenza tra una squadra che, dall’arrivo di Thiago Motta come allenatore a inizio stagione, ancora non si è costruita un’identità di gioco precisa, e una che invece, dopo nove anni con lo stesso allenatore e la storica vittoria dell’Europa League dello scorso anno, sembra avere le idee chiare su quello che deve fare in campo. L’Atalanta di Gian Piero Gasperini si è dimostrata superiore alla Juventus e ha confermato di poter puntare alla vittoria dello Scudetto: a dieci giornate dalla fine, ha appena 3 punti in meno dell’Inter prima in classifica e 2 in meno del Napoli secondo. Domenica prossima si giocherà Atalanta-Inter.
Per la Juventus è stata appena la seconda sconfitta in questo campionato dopo quella di gennaio contro il Napoli, ma su 28 partite ne ha pareggiate ben 13, alcune delle quali in modo decisamente inatteso contro squadre molto meno attrezzate come Empoli, Cagliari, Parma, Lecce e Venezia. Nel frattempo c’erano state le deludenti eliminazioni dalle coppe: in Champions League contro il PSV Eindhoven e in Coppa Italia contro l’Empoli, in una partita pareggiata in casa e persa ai tiri di rigore nonostante gli avversari (che in partenza sono già una squadra assai meno ambiziosa della Juventus) giocassero con tante riserve.
Thiago Motta è arrivato alla Juventus la scorsa estate dopo un’eccezionale stagione con il Bologna, che era arrivato quinto e per la prima volta in oltre sessant’anni si era qualificato per la Champions League, la principale competizione europea per club. La Juventus lo aveva preso per cercare di cambiare le cose dopo tre anni insufficienti sia nel gioco sia nei risultati (appena una Coppa Italia vinta) con Massimiliano Allegri. Motta arrivava con la fama di essere un allenatore promettente e ambizioso, in grado di far fare alle sue squadre un gioco brillante e basato sul controllo del pallone e anche su una certa solidità difensiva.
Aveva cominciato bene, con due vittorie per 3-0, ma già dalla terza giornata si erano viste le difficoltà soprattutto nel creare azioni d’attacco: per tre partite di seguito in campionato la Juventus aveva pareggiato 0-0. Con il passare del tempo la squadra ha continuato a faticare in attacco ed è diventata anche più vulnerabile in difesa, anche a causa del grave infortunio subìto dal suo miglior difensore, il brasiliano Gleison Bremer, che a inizio ottobre si è rotto il legamento crociato anteriore. Nel frattempo quasi nessuno dei nuovi calciatori acquistati in estate, da Teun Koopmeiners a Douglas Luiz e Nico González, si è inserito bene nel gioco di Motta. I primi due sono stati comprati ognuno per oltre 50 milioni di euro, il terzo verrà pagato in tutto oltre 30 milioni.
I risultati e le prestazioni altalenanti della squadra hanno generato numerose critiche nei confronti dell’allenatore, che è parso abbastanza in difficoltà nella gestione dei calciatori e delle pressioni derivanti dall’allenare una squadra così prestigiosa e abituata a vincere come la Juventus. C’è però da tenere in conto che, al netto degli errori di Motta e anche delle grosse spese fatte nel calciomercato, la Juventus è una squadra ancora in fase di ricostruzione e molto giovane: l’età media dei giocatori mandati in campo in questa Serie A è di 24,3 anni, la seconda più giovane del campionato dopo il Parma e la più giovane di sempre per la Juventus, che in passato ha quasi sempre puntato in media su giocatori molto esperti.

Thiago Motta, 42 anni, prima della Juventus ha allenato le giovanili del Paris Saint-Germain, il Genoa, lo Spezia e il Bologna (Image Photo Agency/Getty Images)
La sconfitta contro l’Atalanta ha confermato che questa Juventus non è ancora pronta per competere per la vittoria del campionato e che a Thiago Motta servirà tempo. Per guadagnarsi quel tempo però, a detta di tutti i principali commentatori ed esperti, dovrà necessariamente raggiungere l’obiettivo del quarto posto, con il quale ci si qualifica per la prossima Champions League: in caso contrario è possibile che la Juventus decida di sostituirlo come allenatore.



