C’è un nuovo robot sulla Luna
Il lander Blue Ghost della società spaziale privata statunitense Firefly ha raggiunto il suolo lunare, portando diversi esperimenti per la NASA

Alle 9:35 di domenica il veicolo spaziale Blue Ghost ha compiuto con successo un allunaggio, posandosi all’interno di un cratere, diventando il secondo lander gestito da un’azienda privata a raggiungere la Luna. La missione senza equipaggio è gestita dalla società statunitense Firefly Aerospace e porta con sé diversi strumenti per conto della NASA, nell’ambito del programma commerciale lunare e in vista dei prossimi sviluppi del programma Artemis per il ritorno sulla Luna con astronaute e astronauti.
Blue Ghost è grande più o meno quanto un’utilitaria (2 metri di altezza per 3,5 di larghezza) e si è posato nel mare Crisium, una grande area pianeggiante formata da un antico impatto con un asteroide, a nordest del mare della Tranquillità, dove fu effettuato il primo allunaggio con astronauti durante il programma Apollo. Con “mare lunare” non si indicano masse d’acqua liquida come sulla Terra, ma le zone pianeggianti che osservate dal nostro pianeta appaiono più scure e che quindi possono ricordare come appaiono da lontano i mari terrestri.

Blue Ghost sulla Luna, in un’elaborazione grafica (Firefly)
La missione era partita lo scorso 15 gennaio dalla base di lancio di Cape Canaveral negli Stati Uniti. Nei 25 giorni seguenti aveva girato intorno alla Terra mentre Firefly eseguiva diversi controlli sull’integrità dei sistemi. Al termine di quel periodo aveva poi acceso i motori ed era entrata nell’orbita lunare il 13 febbraio, inviando verso la Terra diverse immagini della superficie della Luna raccolte dalle sue telecamere. Il centro di controllo aveva dovuto gestire alcune anomalie, legate soprattutto alle variazioni di temperatura tra i punti esposti o meno alla luce solare, ma senza che queste mettessero a rischio il resto della missione.

La Terra vista da Blue Ghost durante il suo avvicinamento alla Luna (Firefly)
Nelle prime ore di domenica mattina, la società ha infine deciso di avviare le procedure di allunaggio, che è avvenuto alle 9:35 senza particolari imprevisti. Sul lander (cioè un veicolo spaziale che non si muove dal punto in cui è atterrato) sono montati diversi dispositivi per condurre rilevazioni ed esperimenti. Tra questi ce ne sono dieci sviluppati dalla NASA e comprendono: un trapano per misurare la trasmissione del calore dalle profondità della Luna verso la superficie, una videocamera per i raggi X, sistemi sperimentali di raffreddamento per i prossimi veicoli spaziali e uno schermo per testare la resistenza alla polvere lunare, molto abrasiva.

La prima immagine inviata da Blue Ghost dopo l’allunaggio: terminate le verifiche sui sistemi, il lander utilizzerà videocamere a maggiore definizione (Firefly)
Gli esperimenti della NASA fanno parte del Commercial Lunar Payload Services (CLPS), il programma avviato dalla NASA per inviare sulla Luna piccoli robot automatici per esplorarne il suolo, raccogliere dati sulle sue caratteristiche e prepararsi meglio alle future esplorazioni con esseri umani del programma lunare Artemis. A differenza di quanto avveniva un tempo, l’iniziativa prevede un forte coinvolgimento di aziende private, che hanno la diretta responsabilità sull’organizzazione della missione e che la finanziano attraverso contratti di appalto con la NASA e accordi con altre aziende e organizzazioni, interessate a trasportare sulla Luna robot, sensori, oggetti e persino le ceneri di persone che in vita avevano espresso il desiderio di essere sepolte tra i crateri lunari.
Blue Ghost è la terza missione del CLPS a essere stata lanciata. La prima di Astrobotic nel 2024 non raggiunse la Luna, la seconda di Intuitive Machines riuscì a compiere l’allunaggio, ma il lander si ribaltò nella manovra finale. Tecnicamente Intuitive Machines fu quindi la prima società privata a compiere un allunaggio e Firefly è la seconda. In precedenza era riuscita a raggiungere la Luna al primo tentativo solo l’Agenzia spaziale cinese, dopo decenni in cui non si effettuavano più allunaggi di questo tipo.

L’ombra di Blue Ghost, proiettata sul suolo lunare (Firefly)
La durata della missione di Blue Ghost sarà di due settimane, poi il lander sarà in ombra e non potrà caricare le proprie batterie con i pannelli solari. Sul Falcon 9 di SpaceX che l’ha trasportato in orbita c’era comunque un altro lander, che si chiama Resilience ed è stato realizzato dalla società giapponese ispace. L’azienda ha però scelto una via più tortuosa per raggiungere la Luna, sfruttando una traiettoria che permette di ridurre il consumo di propellente. Se tutto filerà liscio, entrerà nell’orbita lunare ai primi di maggio.