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  • Martedì 28 gennaio 2025

Sinner, Sinner ovunque

Dalle pubblicità durante le sue stesse partite alle prime pagine dei giornali, passando per decine di "instant book", è quasi impossibile non imbattersi nel miglior tennista al mondo

Sinner agli Australian Open del 2023 (AP Photo/Dita Alangkara)
Sinner agli Australian Open del 2023 (AP Photo/Dita Alangkara)
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Da quando ha vinto il suo terzo titolo del Grande Slam, Jannik Sinner è quasi ovunque. Ma un po’ era così anche nelle settimane precedenti. Ne parlano i giornali e le televisioni. I social network. Guardando le partite in cui gioca, spesso ce lo si ritrova anche negli spazi pubblicitari tra un cambio di campo e l’altro: attualmente è testimonial, tra le altre, di Fastweb, Lavazza, De Cecco, Gucci, Technogym, Intesa Sanpaolo, Parmigiano Reggiano.

La finale degli Australian Open di domenica mattina, trasmessa in chiaro sul canale Nove, è stata vista da 3,5 milioni di spettatori, il 33 per cento di chi guardava la tv in quel momento. È stato il programma più visto di sempre sui canali di Discovery. I “Carota Boys”, un gruppo di fan che seguono molte partite di Sinner indossando un costume da carota in riferimento ai suoi capelli rossi, avevano preso intanto in affitto il teatro Regio di Torino per una visione collettiva della partita. Lo hanno riempito, c’erano circa 1.500 persone.

Lunedì mattina tutti i giornali italiani avevano in prima pagina la vittoria di Sinner. La Gazzetta dello Sport ci ha dedicato le prime 19 pagine, relegando il calcio alle pagine dalla 20 in poi, una cosa che succede abbastanza di rado. Repubblica lo ha definito «più forte di tutti e tutto», La Stampa una «forza della natura». I quotidiani di destra hanno ipotizzato che il successo di Sinner abbia reso invidiosi presunti avversari e nemici: «Mezzo mondo rosica per l’Italia che vince», ha scritto Libero in una prima pagina con Giorgia Meloni e Jannik Sinner; per Il Giornale «il miracolo di Sinner infiamma gli invidiosi», invece. Questo dimostra come Sinner stia avendo un successo del tutto trasversale, ora che vince così spesso. Prima non era proprio così.

I Carota Boys al teatro Regio di Torino per la finale degli Australian Open

Negli ultimi due anni in Italia il tennis ha avuto un successo forse senza precedenti, sia sportivo (con le tante vittorie, individuali e con la Nazionale, di tenniste e tennisti italiani), sia in termini di aumento delle persone che lo praticano e che vanno a vedere le partite. In molti hanno definito questa nuova popolarità del tennis come effetto Sinner, per dire che la sola presenza del miglior tennista al mondo sta spingendo il tennis italiano a tutti i livelli.

L’attenzione e l’eccitazione costanti hanno a volte effetti bizzarri, perché se tanti vogliono sentir parlare di Sinner, se ne parla in qualsiasi modo, a volte anche piuttosto grottesco, purché si continui a farlo. Periodicamente vengono pubblicati post e articoli con fatti curiosi (e non sempre verificati) sulla sua vita non solo sportiva ma anche privata, che Sinner cerca di tenere il più possibile riservata. Spesso sono contenuti del tipo “cose che forse non sai su Sinner”, ripresentati periodicamente in occasione di vittorie o notizie che lo riguardano.

La ricerca di qualcosa di nuovo da dire su Sinner può anche stimolare la creatività di chi lo racconta: dopo il primo successo agli Australian Open, nel gennaio del 2024, un giornalista scrisse per la Gazzetta un reportage da Sesto Pusteria (dove Sinner è cresciuto) in cui si parlava di quando giocava a calcio da piccolo, con «carattere, voglia di vincere e un sinistro di velluto». Nel frattempo sono uscite e continuano a uscire decine di cosiddetti instant book, cioè libri scritti in poco tempo e quasi in contemporanea con gli avvenimenti, per raccontare l’ascesa e i primi successi di Sinner. Solitamente le biografie dei campioni sportivi vengono scritte quando la loro carriera è finita, o quasi, mentre Sinner ha solo 23 anni.

Basta cercare “Libri Sinner” su Google per farsi un’idea di quanto sia già ampia la letteratura su di lui (il penultimo libro di questa serie, Sinner di Sierra Simone, non ha a che vedere con lui) 

In tutto questo Sinner, quantomeno a giudicare dall’esterno, sembra vivere la costante esposizione mediatica senza scomporsi, semplicemente sfruttando giustamente la sua popolarità per aumentare le collaborazioni commerciali di cui dicevamo. Nel 2024 ha guadagnato circa 40 milioni di euro solo dagli sponsor, mentre martedì la Gazzetta ha scritto, citando alcuni analisti di Nielsen Sports, che già quest’anno potrebbe arrivare a 100 milioni di euro, gli stessi circa che incassava Roger Federer, probabilmente il tennista più popolare di sempre.

Sul programma satirico GialappaShow, su TV8, c’è una parodia di Sinner che è costantemente impegnato in pubblicità di cose assurde (anche il comico Maurizio Crozza ne ha fatte diverse), e questo è solo un esempio di come Sinner sia ormai un’icona popolare, pur ponendosi in un modo assai diverso da altri sportivi diventati famosi al di là dei propri sport, come lo sciatore Alberto Tomba o il motociclista Valentino Rossi.

«Di fronte alla sguaiatezza dello star-system italiano, alla sua devozione per il trash, è normale farsi catturare non solo dalle vittorie di Sinner, ma anche dalla disinvoltura con cui riesce a rimanere lontano da certe derive della nostra cultura pop pur appartenendo ormai appieno a quel mondo», ha scritto il magazine Outpump in un articolo sull’immagine di Sinner che partiva da una recente canzone trap.

Martedì il presidente della federazione Angelo Binaghi ha detto al Quotidiano Sportivo che Sinner «è talmente popolare che potrebbe essere Sanremo a dover andare da lui», in riferimento a un eventuale nuovo invito al Festival della canzone italiana, un altro “certificato di popolarità” che Sinner ottenne già l’anno scorso, quando fu invitato. Ma rinunciò perché, disse, doveva lavorare.