Zerocalcare, tra virgolette

Un podcast che è una conversazione tra lui e Luca Sofri sulle vite che cambiano, le scelte che restano, relazioni familiari e disegnetti

(Zerocalcare)
(Zerocalcare)
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Zerocalcare ha spesso da ridire quando le sue parole finiscono sui giornali, tra virgolette, e negli ultimi anni si è lamentato più volte che le cose che aveva detto fossero state capite male, travisate, esagerate o inventate. E allora il Post lo ha registrato invece che trascriverlo, e ci ha fatto un podcast in cui racconta di sé e del suo nuovo libro, e in cui di virgolettato c’è solo il titolo: Zerocalcare, tra virgolette è una lunga conversazione tra lui e Luca Sofri per parlare di Zerocalcare stesso, delle cose che cambiano e di quelle che restano uguali, della scelta di non smettere di occuparsi delle cose che contano, di tribù e di appartenenza, di imparare la politica e anche di copripiumini. Con la scusa di Quando Muori Resta A Me, il libro in cui per la prima volta Zerocalcare racconta estesamente di suo padre e del loro rapporto.

Zerocalcare, tra virgolette è disponibile da giovedì 6 giugno sull’app e sul sito del Post e sulle piattaforme di podcast. È un podcast di una sola puntata, una chiacchierata di un’ora.

Zerocalcare – che si chiama anche Michele Rech – è uno degli autori italiani più conosciuti e di successo: scrive e disegna prima di tutto fumetti, ma è riuscito negli anni ad arrivare anche a chi i fumetti prima non li leggeva e a prendere un ruolo raro nel dibattito culturale e sociale. È diventato noto dal 2011, quando ogni settimana aggiornava il suo blog con le tavole in cui raccontava episodi della sua vita; da allora ha pubblicato una ventina di libri. Durante la pandemia ha scritto e disegnato Rebibbia quarantine, una serie per il programma Propaganda Live, ed è autore di due serie tv prodotte da Netflix, Strappare lungo i bordi e Questo mondo non mi renderà cattivo.