La Corte Costituzionale dell’Albania ha convalidato l’accordo con l’Italia sui centri per i migranti

Il primo ministro albanese Edi Rama e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni
(ANSA/ GIUSEPPE LAMI)

La Corte Costituzionale albanese ha convalidato l’accordo sui migranti stipulato a novembre con l’Italia, che prevede una collaborazione nella gestione delle persone soccorse nel mar Mediterraneo. Lo scorso dicembre la Corte aveva annunciato che avrebbe esaminato due ricorsi presentati contro l’accordo, sospendendo temporaneamente il processo di ratifica che era già stato avviato dal parlamento del paese, e che ora potrà proseguire.

L’accordo in questione era stato presentato a inizio novembre dalla presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni e dal suo omologo albanese Edi Rama, e prevede che l’Albania ospiti nel proprio territorio due centri italiani per la gestione dei migranti. L’Italia si farebbe carico di tutti i costi legati alla costruzione dei centri, al trasporto e alla sistemazione dei migranti, pagando anche eventuali spese mediche; le autorità italiane dovrebbero essere responsabili dell’interno delle strutture, mentre le autorità albanesi della sicurezza all’esterno dei centri e durante il trasferimento dei migranti. Sull’accordo erano stati avanzati molti dubbi, relativi sia a problemi logistici che alla costituzionalità di alcune sue parti.

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I ricorsi esaminati dalla Corte Costituzionale albanese erano stati presentati da alcuni membri del Partito Democratico d’Albania, di centrodestra e all’opposizione, secondo cui l’accordo viola la Costituzione del paese e le leggi internazionali. La Corte ha stabilito però che il testo «non lede l’autorità territoriale dell’Albania», e che quindi il processo di ratifica potrà proseguire.

Anche in Italia è in corso il processo di ratifica dell’accordo da parte del parlamento: il 25 gennaio il testo è stato approvato dalla Camera con 155 voti favorevoli, 115 contrari e due astenuti. È ora all’esame del Senato.

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