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  • Venerdì 5 maggio 2023

Nel sud della Francia sarà vietato vendere le piscine fuori terra a causa della siccità

Lo ha annunciato il ministro francese per la Transizione ecologica, visto che nei Pirenei Orientali la situazione delle risorse idriche è critica

(Documentaire Société, YouTube)
(Documentaire Société, YouTube)
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Il ministro francese per la Transizione ecologica Christophe Béchu ha detto che il periodo di prolungata siccità nel dipartimento dei Pirenei Orientali, nel sud-ovest del paese, ha ormai raggiunto livelli considerati critici: dal prossimo 10 maggio entreranno pertanto in vigore provvedimenti di emergenza che tra le altre cose prevedono la chiusura degli autolavaggi, il divieto di bagnare orti e giardini e quello di riempire le piscine di casa. Tra le altre cose da quel giorno nei Pirenei Orientali sarà anche vietato vendere le piscine fuori terra, quelle che hanno strutture rigide di legno o altri materiali e si possono installare nei giardini.

Béchu ha detto che il divieto di vendere questo tipo di piscine servirà per evitare che le persone abbiano la tentazione di fare «qualcosa che in ogni caso non potranno fare, cioè riempirle». Nell’ultimo anno nel dipartimento non c’è stato un singolo giorno di piogge abbondanti, ha osservato il ministro, aggiungendo che quando c’è una crisi di questo tipo «le cose sono molto semplici: non è autorizzato niente se non l’acqua potabile».

Il periodo di prolungata siccità che interessa i Pirenei Orientali dall’anno scorso sta riguardando anche altre zone in Europa, Italia compresa: la grave siccità e la mancanza di riserve idriche hanno convinto la Lombardia a rinviare l’inizio della stagione irrigua, cioè la distribuzione dell’acqua per irrigare i campi coltivati, e produrre l’olio d’oliva è diventato sempre più costoso sia per i produttori italiani che per quelli greci e spagnoli. I Pirenei Orientali sono il quarto dipartimento francese in cui la situazione è critica, dopo quelli delle Bocche del Rodano, del Varo e il Gard, nel sud-est del paese: in quasi la metà dei dipartimenti francesi i livelli sono comunque di allerta.

«Dobbiamo abbandonare la nostra cultura dell’abbondanza», ha commentato Béchu, che ha attribuito la gravità della situazione al cambiamento climatico. «Serve più parsimonia e serve ottimizzare i consumi», ha detto.

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