Una mostra per cercare i proprietari di opere d’arte rubate dai nazisti

A Strasburgo ne hanno esposte 27, ma in tutta la Francia ce ne sono ancora migliaia in attesa di essere restituite

Una visitatrice della mostra "Passé, présent, avenir d'oeuvres récupérées en Allemagne en 1945" a Strasburgo di fronte a una delle opere in mostra (Profilo Instagram dei Musei della città di Strasburgo)
Una visitatrice della mostra "Passé, présent, avenir d'oeuvres récupérées en Allemagne en 1945" a Strasburgo di fronte a una delle opere in mostra (Profilo Instagram dei Musei della città di Strasburgo)

Dal 22 ottobre in un museo di Strasburgo, in Francia, sono esposte 27 opere d’arte di cui non si conoscono i legittimi proprietari. Fanno parte dei circa duemila oggetti di valore artistico che, durante la Seconda guerra mondiale, vennero sottratti dai nazisti a cittadini francesi di origine ebraica, e che non si riuscì a restituire a chi ne avrebbe avuto diritto dopo la fine del conflitto. Tuttora lo stato francese sta cercando di trovare i discendenti dei proprietari delle opere. La mostra di Strasburgo è stata pensata anche per questo: c’è la speranza che tra i visitatori qualcuno riconosca uno dei quadri per averlo visto in una fotografia, ad esempio.

In anni recenti le complicate vicende di molte opere d’arte durante la guerra sono state raccontate da film come Monuments Men (2014), dedicato alla storia degli ufficiali americani incaricati di proteggere, ristrutturare e recuperare il patrimonio artistico nelle zone di guerra europee, e Woman in Gold (2015), in cui Helen Mirren interpreta un’anziana donna ebrea che dopo una lunga battaglia legale riuscì a ottenere dall’Austria un quadro di Gustav Klimt che era appartenuto alla sua famiglia. Quelle vicende però non si sono ancora concluse.

In Francia gli oggetti di valore artistico che nel 1945 vennero riportati indietro dalla Germania o da altri territori che erano stati conquistati dai nazisti erano circa 60mila. Nei primi cinque anni dopo la fine della guerra circa 45mila vennero restituiti ai proprietari da una commissione appositamente creata. Tra i 15mila rimanenti, che non erano stati reclamati da nessuno, venne fatta una selezione: la maggior parte fu messa all’asta, mentre i 2.200 giudicati di maggior valore o significativi per altri criteri furono affidati a diversi musei francesi, perché se ne prendessero cura provvisoriamente.

Vennero chiamati “MNR”, acronimo che sta per “Musées Nationaux Récupération”, “Recupero Musei Nazionali”, e si stabilì che dovessero essere esposti al pubblico perché i discendenti delle persone a cui appartenevano potessero avere un’opportunità di rivendicarne la proprietà.

Negli anni alcuni MNR sono stati effettivamente restituiti e oggi i musei francesi ne hanno 2.039 in custodia. Ma non tutti erano stati davvero sottratti: di almeno 91 si sa per certo che i proprietari li avevano venduti volontariamente durante l’occupazione tedesca della Francia, senza essere minacciati o perseguitati, o che erano stati commissionati direttamente da tedeschi ad artisti francesi. Di tanti altri – più di 1.700 – non è ancora stato possibile determinare se furono rubati o meno.

Nel 1997, per facilitare le restituzioni, venne creato un sito per consultare l’elenco degli MNR. Oggi fa parte di un più ampio catalogo online delle opere conservate nei musei francesi e contiene informazioni dettagliate sulla storia nota di ogni MNR oltre che fotografie. Sono poi stati fatti degli studi appositi per cercare di ricostruire meglio la storia di alcuni di essi, nella consapevolezza che più passa il tempo meno probabili saranno le rivendicazioni spontanee, e per una parte di essi è stato concluso che non sarà mai possibile risalire agli antichi proprietari per il modo in cui furono rubati dai nazisti.

Dal 1950 al luglio del 2022 sono state restituite in totale 178 opere d’arte, la maggior parte dagli anni Novanta. Dal 2013, quando l’allora ministra della cultura Aurélie Filippetti volle aumentare gli sforzi sulle ricerche relative agli MNR, a oggi ne sono stati restituiti 69, l’ultimo lo scorso febbraio.

Nei musei della città di Strasburgo se ne trovano 27, di cui 20 dipinti, e la mostra MNR. Passé, présent, avenir d’oeuvres récupérées en Allemagne en 1945, “Passato, presente e futuro delle opere recuperate in Germania nel 1945”, è stata organizzata per esporli tutti insieme. È ospitata nella galleria Heitz del palazzo Rohan, sede di tre diversi musei della città, e sarà aperta fino al 15 maggio 2023. L’accesso è gratuito per via del doppio significato dell’esposizione: trasmettere la memoria che si portano dietro gli MNR e magari ritrovarne i proprietari. «È una mostra con una missione scientifica, legale e soprattutto con un dovere morale», ha detto Paul Lang, direttore dei musei di Strasburgo.

Tra i quadri esposti ce ne sono quattro che erano stati voluti dal gerarca Hermann Göring, ministro dell’Aviazione nazista, per la propria collezione privata, una delle principali destinazioni delle opere rubate dai nazisti dopo quella che Adolf Hitler voleva creare nella sua città natale, Linz, in Austria. Uno di questi è l’MNR ritenuto di maggior valore tra quelli in mostra: è un dipinto del pittore olandese Lucas van Leyden (1494-1533), che si intitola I fidanzati.

– Leggi anche: Il deposito di arte nazista negli Stati Uniti