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  • Mercoledì 26 ottobre 2022

Il nuovo governo di Rishi Sunak

È in sostanziale continuità con i precedenti governi Conservatori, e pieno di rivali interni del nuovo primo ministro

Rishi Sunak all'ingresso del numero 10 di Downing Street, la sua nuova residenza come primo ministro britannico (AP Photo/Frank Augstein)
Rishi Sunak all'ingresso del numero 10 di Downing Street, la sua nuova residenza come primo ministro britannico (AP Photo/Frank Augstein)
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Martedì Rishi Sunak, eletto leader del partito Conservatore britannico dopo le dimissioni di Liz Truss, si è insediato come nuovo primo ministro del Regno Unito e ha nominato i ministri del suo governo. Pur avendo sostituito buona parte dei ministri del governo Truss, Sunak ha mantenuto una sostanziale continuità con i precedenti governi Conservatori, e si è premurato di inserire nel governo tutti i suoi principali avversari politici interni. Secondo diversi commentatori britannici il suo intento è di mantenere unito e coeso il partito in un momento di forte instabilità, nonostante la grave crisi di credibilità e di consensi che i Conservatori stanno affrontando.

Sunak ha mantenuto in carica circa un terzo dei ministri del governo Truss, sostituendo gli altri (qui la lista completa delle nomine). Tra questi, una delle conferme più importanti è stata quella del Cancelliere dello Scacchiere (il ministro dell’Economia): Jeremy Hunt. Hunt è un politico conservatore di lunga esperienza, che ha avuto incarichi ministeriali anche nei governi di David Cameron e Theresa May e che all’interno del partito Conservatore è considerato un centrista.

Soprattutto, Hunt è il ministro dell’Economia che Truss aveva nominato dopo aver rimosso Kwasi Kwarteng, il principale ideatore della criticatissima riforma fiscale che prevedeva grossi tagli alle tasse per i più ricchi e che già nei primi giorni del governo Truss aveva provocato il crollo della sterlina e reso necessario un intervento di emergenza della Banca d’Inghilterra, la banca centrale britannica.

La prima mossa di Hunt era stata proprio cancellare la stragrande maggioranza delle misure fiscali su cui l’ex prima ministra aveva basato il suo mandato: la sua riconferma come ministro dell’Economia da parte di Sunak è stata interpretata come un tentativo di tranquillizzare i mercati sul fatto che il nuovo governo non tenterà in economia mosse azzardate e insostenibili come quelle di Truss e Kwarteng.

Sunak ha riconfermato come ministri anche James Cleverly e Ben Wallace, rispettivamente agli Esteri e alla Difesa. Cleverly è un convinto sostenitore di Brexit (come altri membri del nuovo governo di Sunak e come Sunak stesso), molto apprezzato dall’area più euroscettica del partito Conservatore.

Wallace ha avuto incarichi ministeriali anche coi governi di Cameron, May e Boris Johnson: è particolarmente apprezzato all’interno del partito per la sua risposta molto decisa e intransigente all’invasione russa dell’Ucraina. Wallace è anche un convinto sostenitore dell’innalzamento delle spese militari britanniche, questione su cui per ora Sunak sembra essere piuttosto cauto.

Soprattutto, Wallace è un potenziale avversario interno di Sunak: si era presentato, con un successo discreto, alla primarie del partito di quest’estate, e negli scorsi giorni si era detto che avrebbe preferito a Sunak un ritorno al governo di Boris Johnson.

Un’altra avversaria interna integrata nel governo è Suella Braverman, nominata ministra dell’Interno. Braverman aveva ricoperto lo stesso incarico sotto Truss (dimettendosi un giorno prima delle dimissioni della prima ministra), e la sua nomina è una delle più discusse e contestate, per le posizioni estremiste della ministra.

Soprattutto su temi come l’immigrazione, Braverman ha posizioni molto dure e rappresenta l’area più reazionaria del partito Conservatore: tra le altre cose si è detta molto favorevole alla contestatissima politica migratoria adottata dal governo Johnson che prevede che il Regno Unito imponga ad alcuni migranti richiedenti asilo il trasferimento aereo in Ruanda. A un incontro del partito di qualche tempo fa Braverman aveva detto: «Mi piacerebbe vedere una prima pagina del Telegraph con un aereo che decolla per il Ruanda, questo è il mio sogno, è la mia ossessione».

– Leggi anche: La ministra dell’Interno britannica non vede l’ora di mandare i richiedenti asilo in Ruanda

Un’altra rivale interna è Penny Mordaunt, che si è contesa con Sunak la successione a Truss e che è stata nominata Leader della Camera dei comuni (una figura simile al nostro ministro per i Rapporti con il parlamento).

Sunak ha poi riportato al governo Michael Gove, un celebre sostenitore di Brexit e un politico piuttosto estremista che è stato nominato ministro per le Pari opportunità e l’edilizia abitativa, ma ha anche nominato ministro della Giustizia un noto moderato come Dominic Raab.

Sul Guardian il commentatore politico britannico Aubrey Allegretti ha scritto che le nomine di Sunak vanno viste come un tentativo di non scontentare nessuna corrente del partito Conservatore per cercare di mantenerlo unito e coeso in un momento di crisi: da tempo infatti il partito viene descritto come spaccato e sostanzialmente «ingovernabile».

Molti l’hanno definito un governo di “unità” – ovviamente all’interno del partito Conservatore – ma ci sono state anche reazioni più deluse, soprattutto perché Sunak si era presentato come una figura più moderata rispetto a Truss.