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  • Martedì 20 settembre 2022

La grossa indagine iniziata in Oklahoma dopo il ritrovamento di diversi resti umani

In due terreni sono stati trovati i resti di alcuni corpi bruciati e sepolti: si sospetta che sia coinvolta una pericolosa gang di suprematisti bianchi

I tatuaggi di un membro della gang di suprematisti bianchi Universal Aryan Brotherhood (YouTube)
I tatuaggi di un membro della gang di suprematisti bianchi Universal Aryan Brotherhood (YouTube)
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La scorsa primavera in un terreno privato della contea di Logan, in Oklahoma, nella parte centrale degli Stati Uniti, sono stati ritrovati resti umani sepolti in una fossa assieme a un’automobile, una motocicletta e centinaia di pneumatici. Sono stati trovati frammenti di ossa e corpi bruciati anche durante un’operazione di polizia in un complesso recintato nella stessa contea, a nord della capitale Oklahoma City, un’area conosciuta per la presenza di varie organizzazioni criminali legate soprattutto al traffico di droga.

Secondo quattro agenti di polizia che hanno parlato con il Washington Post a condizione di restare anonimi, i resti apparterrebbero ai corpi di alcune persone coinvolte negli affari della Universal Aryan Brotherhood, una gang di suprematisti bianchi di orientamento neonazista molto attiva nelle carceri statunitensi e ritenuta particolarmente pericolosa. Quella in corso attualmente è una delle indagini criminali più grosse e al tempo stesso più riservate della storia recente dell’Oklahoma, su cui sono state diffuse pochissime informazioni proprio per via della temuta organizzazione che si ritiene coinvolta.

Le indagini sono guidate dalla Oklahoma State Bureau of Investigation (OSBI), l’agenzia governativa che si occupa di indagini criminali all’interno dello stato, in collaborazione con gli uffici degli sceriffi di tre contee locali. La notizia del ritrovamento dei resti era stata diffusa per la prima volta dall’Oklahoman, il più grande quotidiano dello stato, a fine aprile. L’Oklahoman aveva raccontato che secondo le prime ricostruzioni la polizia stava cercando di capire se dietro alla «scomparsa di nove o più persone» e al ritrovamento di quelli che «potevano essere» i resti di tre corpi ci fosse una gang di suprematisti bianchi.

Al momento l’OSBI non ha fatto sapere con certezza a quanti corpi appartengano i resti ritrovati e non ha collegato esplicitamente il loro ritrovamento alla Universal Aryan Brotherhood. Alcuni documenti e testimonianze sembrerebbero comunque indicare il coinvolgimento dell’organizzazione.

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La Universal Aryan Brotherhood (o UAB, che si può tradurre come fratellanza ariana universale) è conosciuta anche come Universal Family ed è una delle principali bande criminali di suprematisti.

Secondo le associazioni che si occupano dello studio delle organizzazioni estremiste e secondo quanto osservato dal dipartimento di Giustizia americano, la UAB gestisce i propri affari sia all’interno che all’esterno delle carceri grazie a una fitta rete di collaboratori, come molte altre gang: in particolare, si ritiene che controlli buona parte del traffico di metanfetamina nell’Oklahoma e che i suoi membri siano stati coinvolti in episodi violenti, sia dentro che fuori dai penitenziari.

Uno dei principali leader della banda criminale è Mikell “Bulldog” Smith, che sta scontando l’ergastolo senza la possibilità di libertà condizionale per l’omicidio di un insegnante durante una rapina a mano armata risalente al 1985. Smith, che ha 57 anni, è considerato un detenuto così violento che nel 1989 un carcere dell’Oklahoma costruì una cella speciale appositamente per lui. In prigione ha strozzato e ucciso un compagno di cella con un lenzuolo; ne ha quasi ucciso un altro e ha ferito gravemente anche una guardia carceraria.

Tre anni fa in Oklahoma 18 membri della gang erano stati accusati formalmente di reati come «omicidi, rapimenti, intimidazione di testimoni, irruzioni in abitazioni». Altri nove sono sospettati di essere coinvolti nell’omicidio di un membro di un gruppo rivale lo scorso agosto.

Come ha raccontato lo sceriffo della contea di Logan, Damon Devereaux, i resti erano stati scoperti grazie ad alcune voci che si erano diffuse nella contea circa sei mesi fa. Adesso la polizia ha cominciato «a mettere insieme alcuni pezzi del puzzle».

Secondo gli agenti che hanno parlato a condizione di restare anonimi e stando ai documenti catastali ufficiali, il complesso dove la polizia aveva fatto irruzione risulta essere intestato a Robin Smith, la moglie di Mikell Smith, mentre il cognato, Charles Smith, ha una proprietà adiacente. Anche il terreno dove erano stati scoperti i primi resti era appartenuto a persone con precedenti penali che avevano avuto legami con membri della UAB.

In base alle ricostruzioni di un investigatore privato che era stato contattato dalla nuova proprietaria del terreno prima che si sapesse che erano in corso indagini ufficiali, i resti scoperti nella proprietà potrebbero essere quelli di David Anthony Orr, un 43enne di origini latinoamericane che era stato visto per l’ultima volta all’inizio del 2021. Sembra che Orr, che aveva avuto problemi di dipendenza da metanfetamine, fosse coinvolto nello spaccio di droga della UAB.

Jathan Hunt, l’investigatore privato, ha detto di aver trovato collegamenti tra i membri della UAB e almeno cinque persone scomparse, tra cui Orr.

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Mark Pitcavage, ricercatore esperto della Anti-Defamation League, un’organizzazione che fa ricerca sui gruppi di suprematisti bianchi, ha spiegato che l’Oklahoma è uno «stato problematico» e che nelle sue carceri sono attive almeno cinque importanti bande criminali di questo tipo. Secondo Pitcavage queste organizzazioni sono «doppiamente pericolose» perché «mescolano un intento criminoso e la conoscenza del crimine organizzato con il razzismo e l’odio tipici del suprematismo bianco».

Spesso le famiglie delle persone scomparse temono di sporgere denuncia alla polizia o evitano di appendere i cartelli per segnalare la loro scomparsa perché sospettano che possano essere coinvolte queste organizzazioni, ha spiegato il Washington Post. Anche un familiare di Orr che ha parlato a condizione di rimanere anonimo per timore di ripercussioni ha detto che alcune persone vicine all’uomo gli avevano consigliato di non indagare troppo per evitare di «finire come lui».

Ancora oggi non si sa con certezza a quante persone appartengano i resti ritrovati. Uno dei funzionari di polizia che hanno parlato in forma anonima ha detto che gli agenti erano stati informati di «12 diversi profili di DNA»; alcune famiglie di persone scomparse avrebbero sentito parlare di otto DNA diversi e altre di tre. In un comunicato di inizio agosto la OSBI si era limitata a dire che l’indagine era «molto fluida e molto attiva» e che la raccolta e l’analisi di campioni di DNA stava richiedendo molto tempo anche per via delle condizioni in cui erano stati trovati i resti.

Il timore di eventuali ripercussioni a carico delle famiglie delle persone scomparse è una delle principali ragioni della riservatezza delle indagini. «A questo punto stiamo solo cercando di far restare vive alcune persone», ha detto un altro funzionario di polizia.