• Konrad
  • Martedì 13 settembre 2022

La Commissione Europea vuole proporre un taglio obbligatorio dei consumi energetici

Riguarderà l'energia elettrica per 3 o 4 ore al giorno, a scelta dei singoli paesi, secondo una bozza vista da diversi giornali

(Sean Gallup/Getty Images)
(Sean Gallup/Getty Images)
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Nei prossimi giorni la Commissione Europea presenterà un piano per ridurre i consumi di energia in tutti i paesi membri dell’Unione, e far fronte alla grave crisi energetica causata dalla riduzione delle importazioni di gas dalla Russia. Secondo una bozza del piano, vista e raccontata da diversi giornali internazionali, la Commissione proporrà ai paesi europei un taglio obbligatorio dei consumi di energia durante determinate ore della giornata.

La proposta verrà presentata dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen probabilmente mercoledì, nel corso dell’annuale discorso sullo stato dell’Unione Europea al Parlamento Europeo in riunione a Strasburgo. Dovrà essere poi approvata dai singoli paesi.

Nella bozza la Commissione prevede che vengano selezionate 3 o 4 ore di ciascuna giornata in cui i paesi siano obbligati a ridurre l’utilizzo di energia elettrica: non viene definito un orario specifico, e si lascia a ogni paese libertà di scelta. Si legge, per esempio, che questa fascia oraria potrebbe includere quelle in cui l’elettricità generata da fonti rinnovabili è minore.

Non si specifica quanta energia ogni paese dovrà ridurre: questo dettaglio sarà discusso martedì mattina quando si riunirà il collegio dei commissari, con i delegati dei 27 paesi dell’Unione. Secondo una precedente bozza circolata nei giorni scorsi, un’ipotesi sarebbe quella di imporre tra il primo novembre e il 31 marzo una riduzione del 10 per cento dei consumi al mese, rispetto agli stessi cinque mesi negli anni tra il 2017 e il 2021.

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Dalla bozza non è chiaro come la Commissione intenda imporre questi tagli: se verrà lasciata anche in questo discrezionalità ai singoli paesi, starà ai governi decidere se per esempio applicarli solo alle aziende, che consumano più energia delle abitazioni private, o se a tutta la popolazione. In quest’ultimo caso è possibile che nelle fasce orarie che verranno scelte non si potranno usare contemporaneamente più elettrodomestici che consumano molta energia (come già succede in alcuni casi, dove l’accensione simultanea di due o più elettrodomestici fa “scattare” il contatore della luce).

Non è nemmeno chiaro se questo taglio verrà effettuato direttamente dalle aziende energetiche, che possono fissare un limite all’energia elettrica erogata in determinati orari (almeno con i contatori di ultima generazione) o se si lascerà che ci pensino le singole persone.

Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, che la settimana scorsa aveva già presentato un piano per ridurre i consumi di gas, ha commentato le indiscrezioni sulla bozza a Radio 24 dicendosi scettico sulla realizzazione pratica di un piano del genere: «C’è una ridda di voci e indiscrezioni su quello che la Commissione sta elaborando. Dal punto di vista tecnico nutro qualche dubbio. Non tutti i cittadini europei hanno il contatore elettronico in casa. Mi sembra difficile da attuare».

Secondo Cingolani è più probabile che l’obbligo di tagliare i consumi avverrà nella forma di una «moral suasion», un invito alle persone a un comportamento più prudente e consapevole nell’uso dell’energia elettrica.

Nella bozza, come prevedibile, non viene fatto riferimento ad alcuna misura che preveda di mettere un tetto al prezzo del gas russo, il cosiddetto price cap. È un tema di cui tra i governi dei paesi dell’Unione si discute da settimane, e su cui ancora non è stato raggiunto un accordo. Il problema principale è che alcuni paesi sono molto dipendenti dal gas russo e temono ritorsioni dalla Russia nel caso venga fissato un tetto al prezzo del gas, e di perdere anche quel poco che viene ancora fornito loro.

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