• Konrad
  • Mercoledì 6 luglio 2022

Il Parlamento Europeo si è detto favorevole a considerare gas e nucleare fonti sostenibili

Nonostante l'opposizione di alcuni paesi: ora l'ultima decisione spetta al Consiglio dell'Unione Europea

La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen (AP Photo/Jean-Francois Badias)
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen (AP Photo/Jean-Francois Badias)
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Mercoledì mattina il Parlamento Europeo, in riunione a Strasburgo, in Francia, ha respinto a larga maggioranza una mozione presentata contro la proposta della Commissione Europea di considerare gas e nucleare fonti sostenibili. Di fatto quindi il Parlamento si è pronunciato a favore della proposta, che entrerà in vigore il primo gennaio del 2023 se entro l’11 luglio anche il Consiglio dell’Unione Europea non vi si opporrà.

La proposta della Commissione Europea prevede che il nucleare e il gas naturale vengano inseriti all’interno di una lista di attività economiche considerate sostenibili dal punto di vista ambientale, la cosiddetta “tassonomia” prevista dal Green Deal europeo come strumento fondamentale per guidare i governi e le imprese nelle loro scelte di sviluppo.

Secondo la Commissione, sia il nucleare sia il gas naturale dovrebbero essere inseriti nella tassonomia delle attività economiche sostenibili come fonti energetiche necessarie alla transizione ecologica, che dovrebbero rimanere impiegate nei prossimi decenni per garantire il fabbisogno energetico della popolazione europea, man mano che le rinnovabili diventano più diffuse ed economiche.

– Leggi anche: La siccità è un grosso problema anche per le centrali a gas

Sul fatto che davvero nucleare e gas naturale possano in qualche modo essere considerati sostenibili c’è un certo dibattito, che riguarda soprattutto il nucleare. Generare energia elettrica nelle centrali nucleari non emette gas serra, ma produce tuttavia scorie nucleari difficili da gestire. C’è inoltre una certa preoccupazione da parte dell’opinione pubblica sulla sicurezza delle centrali nucleari. Alcuni per questo avevano criticato la proposta accusando la Commissione Europea di «greenwashing» (l’insieme di pratiche che corrisponde a un “ambientalismo di facciata”, spesso difficile da riconoscere).

Contro l’inserimento del nucleare nella tassonomia si era schierata soprattutto la Germania, mentre la misura era stata accolta molto positivamente da paesi che fanno largo uso del nucleare per la produzione di energia elettrica, come la Francia.

Sul gas c’erano state meno obiezioni, anche se da quando è iniziata la guerra russa in Ucraina molti avevano ipotizzato che inserire il gas naturale nella tassonomia potesse favorire gli interessi della Russia in Europa. Ma proprio nella seduta del Parlamento Europeo di mercoledì la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato che prossimamente l’Unione dovrà prepararsi a un “piano di emergenza” per l’approvvigionamento energetico, in cui si metta in conto anche un taglio totale delle importazioni di gas dalla Russia.