C’è il rischio di nuove epidemie di morbillo

In due anni di pandemia sono stati vaccinati meno bambini e i casi rilevati sono in forte aumento, dicono le istituzioni sanitarie

(Ezra Acayan/Getty Images)
(Ezra Acayan/Getty Images)
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Negli ultimi due anni di pandemia da coronavirus molti bambini in Europa e non solo non sono stati vaccinati contro il morbillo, con il rischio che nei prossimi mesi si registrino nuove epidemie della malattia soprattutto nei paesi più indietro con le vaccinazioni. Potrebbero esserci inoltre più casi di parotite (gli “orecchioni”) e rosolia, malattie contro le quali si viene vaccinati insieme al morbillo grazie al vaccino MPR, spesso definito trivalente.

La direttrice del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), Andrea Ammon, ha detto che il mancato completamento del ciclo vaccinale «ci mette nella condizione di cercare bene e recuperare con le vaccinazioni, altrimenti penso che dovremo affrontare numerose epidemie». Considerato che la pandemia è in corso da circa un biennio, ha spiegato Ammon, ci si può attendere che siano indietro con le vaccinazioni almeno due gruppi di bambini: quelli che avevano tra i 12 e i 15 mesi di età all’inizio della pandemia, e quelli che hanno raggiunto la medesima età nel 2021. I problemi dovrebbero riguardare in misura più contenuta i bambini con età tra i 5 e i 6 anni, che ricevono una seconda dose per immunizzare quel 2-5 per cento cui non basta la prima somministrazione.

Stimare con precisione il livello di rischio è molto difficile, anche perché solo alcuni paesi prevedono un obbligo vaccinale vero e proprio contro il morbillo, per i nuovi nati. In Italia, dopo un periodo in cui la percentuale di vaccinati si era ridotta sensibilmente, soprattutto a causa di alcune campagne “no vax”, nel 2017 era stata introdotta una legge che aveva portato il numero di vaccinazioni obbligatorie nell’infanzia e nell’adolescenza da quattro a dieci.

Da allora il rispetto degli obblighi vaccinali è diventato un requisito necessario per essere ammessi all’asilo nido e alle scuole dell’infanzia (fino ai 6 anni), mentre nella scuola elementare i bambini possono accedere anche se non vaccinati, a patto che venga attivato sotto il controllo dell’ASL competente un processo di recupero delle vaccinazioni. In caso contrario sono previste multe per i genitori tra i 100 e i 500 euro. Due anni con notevoli discontinuità per asili e scuola primaria hanno reso più difficile la gestione delle vaccinazioni infantili.

Ammon ha detto che nelle prossime settimane l’ECDC approfondirà l’andamento delle campagne vaccinali contro il morbillo nei paesi europei, in modo da avere un quadro più chiaro della situazione. Secondo le rilevazioni riferite ad aprile 2022, le ultime disponibili, i casi in tutta Europa sono stati alcune decine, specialmente in Francia, Polonia e Irlanda. L’obiettivo è mantenere il più basso possibile il numero di nuovi casi, proprio per evitare pericolose epidemie.

Casi rilevati di morbillo in Europa (ECDC)

Il morbillo è una malattia infettiva del sistema respiratorio, è causata da un virus ed è altamente contagiosa. Si trasmette per via aerea e chi la contrae diventa contagioso circa tre giorni prima dei sintomi e fino a una settimana dopo la comparsa delle pustole rosse su buona parte del corpo (esantema). La malattia, oltre allo sfogo cutaneo, causa tosse, raffreddore e febbre alta, che di solito raggiunge picchi intorno ai 40 °C. Il morbillo può essere la causa di molte complicazioni, dalla polmonite all’encefalite (una pericolosa infezione che interessa il cervello e il resto del sistema nervoso centrale contenuto nella scatola cranica) passando per otiti di media entità.

Il vaccino MPR negli anni ha permesso di immunizzare centinaia di milioni di persone in tutto il mondo e di salvare la vita a molte di loro, ma è osteggiato dai movimenti contro i vaccini, nati soprattutto in seguito alla disinformazione e a un vecchio e fraudolento studio scientifico del 1998, da tempo smentito da tutte le più importanti organizzazioni sanitarie del mondo compresa l’OMS e ritirato dalla stessa rivista The Lancet, che lo aveva pubblicato alla fine degli anni Novanta.

Il presunto rapporto tra vaccini e autismo non è mai stato dimostrato da nessuna ricerca scientifica, ma questo non ha impedito nei tempi recenti ad alcuni magistrati in Italia di emettere discutibili ordinanze e sentenze che hanno contribuito a fare aumentare le diffidenze da parte dei genitori che devono decidere se vaccinare o meno i loro figli.

Una copertura vaccinale contro il morbillo nei bambini deve essere almeno del 95 per cento, soglia indicata dagli esperti e dalle principali organizzazioni sanitarie internazionali come minima per fermare la circolazione del morbillo nella popolazione.

I rischi derivanti dalla minore vaccinazione contro il morbillo sono valutati anche dall’Organizzazione mondiale della sanità e dall’UNICEF, il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia. Stando ai dati raccolti dalle due istituzioni alla fine dello scorso aprile, nei primi due mesi di quest’anno i casi di morbillo sono aumentati del 79 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021.

I casi rilevati in tutto il mondo tra gennaio e febbraio sono stati 17.338 e ci sono vari elementi che fanno prevedere un peggioramento della situazione. A causa della pandemia e delle difficoltà incontrate da molti sistemi sanitari, meno bambini sono vaccinati più aumenta il loro rischio di contagiarsi, man mano che vengono rimosse le limitazioni adottate per ridurre la diffusione del coronavirus. Ci sono inoltre milioni di bambini sfollati da paesi come Ucraina, Etiopia, Somalia e Afghanistan a causa di guerre e conflitti regionali, che non hanno la possibilità di essere vaccinati. Molti di loro vivono inoltre in campi affollati, dove i rischi di contagio sono ancora più alti.

Nel 2020 l’OMS ha stimato che almeno 23 milioni di bambini non siano stati vaccinati contro il morbillo e altre malattie, il numero più alto dal 2009.

Stando ai dati riferiti all’inizio di aprile, in oltre 40 paesi sono state rinviate le campagne di vaccinazione contro varie malattie a causa della pandemia, con l’impossibilità di immunizzare più di 200 milioni di individui, per lo più bambini. In Ucraina la vaccinazione contro il morbillo era stata sospesa a causa della pandemia tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, mentre ora le vaccinazioni non vengono effettuate in molte aree del paese a causa della guerra.