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  • Venerdì 15 aprile 2022

Gli scontri tra palestinesi e polizia israeliana alla moschea di al Aqsa, a Gerusalemme

Hanno provocato 70 feriti, quasi tutti palestinesi: sono iniziati quando la polizia israeliana è entrata nel complesso della moschea

Alcuni palestinesi durante gli scontri (AP Photo/Mahmoud Illean)
Alcuni palestinesi durante gli scontri (AP Photo/Mahmoud Illean)

Venerdì mattina presto, vicino alla moschea di al Aqsa a Gerusalemme, ci sono stati violenti scontri tra palestinesi e forze di polizia israeliane: almeno 70 persone sono state ferite (67 palestinesi e 3 israeliani). Gli scontri sono iniziati dopo che la polizia israeliana era entrata nel complesso della moschea, la più grande e importante a Gerusalemme, dove erano riuniti molti palestinesi per la preghiera del venerdì. Secondo Israele, gli agenti avrebbero reagito in risposta a un lancio di pietre e di altri oggetti.

La moschea di al Aqsa è il terzo luogo più sacro per l’Islam dopo Medina e la Mecca, perché costruita nel luogo da cui – secondo il Corano – il profeta Maometto fu trasportato durante il cosiddetto miracoloso «viaggio notturno» attraverso l’aldilà fino ad incontrare Allah e ricevere da lui gli insegnamenti del Corano. Si trova sulla cosiddetta “Spianata delle moschee”, luogo religioso tra i più contesi al mondo e in cui per questo gli scontri tra israeliani e palestinesi sono frequenti.

A pochi metri dalla moschea di al Aqsa, infatti, si trova anche anche il cosiddetto Muro del Pianto, uno dei luoghi di culto più importanti per gli ebrei in quanto unico resto del Secondo Tempio, distrutto dai Romani nell’assedio di Gerusalemme del 70 d.C. e mai più ricostruito. A poca distanza dalla Spianata, poi, c’è anche la Basilica del Santo Sepolcro, il luogo dove secondo i cristiani Gesù Cristo è stato seppellito e poi è risorto.

Si teme che gli scontri di venerdì mattina siano i primi di una serie: sia per le tensioni delle ultime settimane sfociate in una serie di attentati terroristici in Israele, sia perché nel 2022, per la prima volta negli ultimi dieci anni, i giorni della Pasqua cristiana – il cosiddetto triduo pasquale – sono all’interno della settimana della Pasqua ebraica, che si festeggia a sua volta quest’anno durante il mese sacro per i musulmani, cioè il Ramadan.

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