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  • Lunedì 1 novembre 2021

Le foto dei leader mondiali alla COP26

Com'è andata la seconda giornata della conferenza sul clima, a cui sono intervenuti Boris Johnson, Mario Draghi, Angela Merkel e molti altri

(Christopher Furlong/ Getty Images)
(Christopher Furlong/ Getty Images)

Lunedì a Glasgow, in Scozia, è iniziata la seconda giornata della COP26, la conferenza sul clima organizzata dalle Nazioni Unite con l’obiettivo di stabilire impegni e strategie condivise per contrastare il riscaldamento globale. L’incontro è stato avviato con una serie di dichiarazioni ufficiali da parte degli organizzatori e del governo del Regno Unito, che ha il compito di ospitare e coordinare le attività delle delegazioni dei quasi 200 paesi che vi partecipano.

Nel suo intervento, il primo ministro britannico Boris Johnson ha detto che il pianeta si trova «a un minuto dalla mezzanotte», ovvero nel punto più vicino al momento in cui le conseguenze del riscaldamento globale avranno gli effetti più dannosi per l’umanità.

Se Johnson ha sottolineato che i leader mondiali devono impegnarsi a passare «dalle aspirazioni alle azioni» per evitare un aumento oltre 1,5 °C della temperatura media globale entro il 2030, il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres è stato molto più diretto. Secondo Guterres, alcune recenti valutazioni potrebbero aver dato l’impressione che «siamo sulla giusta strada per invertire la rotta. Ma questa è un’illusione». «O lo fermiamo noi, o sarà lui a fermare noi», ha detto Guterres a proposito del riscaldamento globale: «ed è il momento di dire basta. Basta ucciderci con l’anidride carbonica. Basta trattare la natura come un gabinetto. Basta bruciare, trivellare e scavare sempre di più. Stiamo scavando le nostre stesse fosse».

Tra gli altri, nella conferenza sono intervenuti anche il principe Carlo del Regno Unito, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi. Nel suo discorso, Draghi ha osservato che «i soldi non sono un problema» perché i fondi disponibili per gli interventi volti a contrastare le emissioni inquinanti ci sono e sono cospicui: il problema piuttosto è «trovare un modo intelligente per usarli, e spenderli velocemente».

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