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  • Lunedì 27 settembre 2021

In Germania non c’è un chiaro vincitore

Alle elezioni di domenica i Socialdemocratici hanno ottenuto la maggioranza relativa dei voti per la prima volta in quasi vent'anni, ma per fare un governo servirà trovare alleati

Armin Laschet e Angela Merkel (Clemens Bilan - Pool/Getty Images)
Armin Laschet e Angela Merkel (Clemens Bilan - Pool/Getty Images)

Domenica in Germania si sono tenute le elezioni per rinnovare il parlamento e quindi anche il governo. Dai risultati preliminari non è emerso nessun chiaro vincitore.

Il Partito Socialdemocratico ha ricevuto più voti degli altri, circa il 25,7 per cento, e avrà la maggioranza relativa dei parlamentari, come non succedeva dal 2002. È andata peggio la CDU-CSU, il partito di centrodestra di Angela Merkel, che ha ottenuto il 24,1 per cento e per la prima volta da quasi vent’anni non esprimerà la maggioranza relativa dei parlamentari (e potrebbe rimanere al di fuori del prossimo governo). I Verdi, col 14,8 per cento, hanno quasi raddoppiato i voti rispetto alle ultime elezioni del 2017, ma sono andati decisamente peggio rispetto alle aspettative di inizio campagna elettorale.

Nei prossimi giorni inizieranno le trattative per cercare di formare una maggioranza di governo, che possono durare molti mesi: nel frattempo Merkel rimarrà in carica per gli affari correnti.

Secondo diversi analisti il voto di ieri ha evidenziato una grande incertezza da parte degli elettori tedeschi: «la Germania ha votato ma non ha preso una chiara decisione», ha commentato in un editoriale la Süddeutsche Zeitung: «anche quando avremo i risultati ufficiali tutte le opzioni rimarranno aperte». «Non c’è un vincitore chiaro. Non c’è un chiaro cancelliere. Non c’è una chiara maggioranza. Non c’è una chiara prospettiva», ha detto un diplomatico europeo al Foglio.

Quasi sicuramente la significativa frammentazione del voto complicherà le trattative per formare un governo.

Al momento le eventuali maggioranze che avrebbero un numero di seggi sufficienti per governare sono tre: una è la cosiddetta Grosse Koalition fra SPD e CDU-CSU, in carica negli ultimi due mandati ma ormai piuttosto logora; le altre due ipotesi prevedono o la SPD o la CDU-CSU a capo di una coalizione con i Verdi e i liberali dell’FDP. Nemmeno queste due saranno facili da realizzare, date le notevoli differenze di programma fra i Verdi e l’FDP: eppure saranno loro, di fatto, a decidere quale sarà il partito a capo della prossima maggioranza di governo, tanto che domenica sera il leader dell’FDP Christian Lindner ha suggerito che il suo partito inizi le trattative per il nuovo governo confrontandosi proprio con i Verdi.

Ad oggi, comunque, l’ipotesi un filo più probabile sembra un governo guidato dall’SPD e dal suo leader, Olaf Scholz, insieme ai Verdi e all’FDP.

L’aumento di consensi ottenuto nelle ultime settimane dall’SPD sembra dovuto proprio alla popolarità del suo leader, che attualmente è vice-cancelliere e ministro delle Finanze nel governo Merkel. Il pessimo risultato della CDU-CSU è stato attribuito in larga parte alla debolezza del suo candidato cancelliere, Armin Laschet, oggi molto criticato all’interno del suo partito secondo alcuni quotidiani tedeschi.