La fine del mondo

Quattrocento anni di cui non sappiamo quasi nulla: un podcast in quattro puntate, di Luca Misculin

Nella storia dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo c’è un buco di circa quattro secoli, che va dal 1200 all’800 a.C. In varie zone scomparvero la scrittura, l’arte figurativa e le città. Eppure i secoli precedenti erano stati un’epoca di grande prosperità e ricchezza diffuse per il mondo occidentale, dall’Afghanistan fino alla penisola iberica, in cui le persone e le cose si muovevano come mai prima di allora, tanto che qualcuno l’ha definito il primo periodo di globalizzazione nella storia umana.

E quindi: cosa successe intorno al 1200 a.C.? Perché molte di quelle civiltà così solide e complesse collassarono su se stesse? Fu davvero colpa dei cosiddetti Popoli del mare, come abbiamo creduto per decenni? Cosa hanno scoperto gli studi degli ultimi anni? Lo raccontiamo nel nuovo podcast del Post, La fine del mondo.

La fine del mondo è un podcast del Post in quattro puntate, scritto e letto da Luca Misculin. Il podcast contiene interventi di Elisabetta Borgna, che insegna preistoria egea, protostoria mediterranea e archeologia delle civiltà minoica e micenea all’Università di Udine; Giacomo Cavillier, archeologo e egittologo che si occupa del Progetto Shardana in Corsica e Sardegna; Marina Pucci, archeologa e esperta di vicino Oriente antico che insegna all’Università di Firenze, e Alessandro Vanzetti, che insegna preistoria e protostoria all’Università Sapienza di Roma.

Le quattro puntate si possono ascoltare qui, sull’app e sulle principali piattaforme, come Spotify e Apple Podcast.