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  • Mercoledì 25 agosto 2021

La “sindrome dell’Avana” ha ritardato il viaggio in Asia di Kamala Harris

A causa di due casi sospetti della misteriosa sindrome segnalati ad Hanoi, in Vietnam

La vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, parla alle truppe americane in visita a Singapore, il 23 agosto 2021 (Reuters/ Evelyn Hockstein/ Pool via AP)
La vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, parla alle truppe americane in visita a Singapore, il 23 agosto 2021 (Reuters/ Evelyn Hockstein/ Pool via AP)

Martedì il viaggio che la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris sta facendo in vari paesi dell’Asia ha subìto un ritardo di alcune ore a causa di due casi sospetti di sindrome dell’Avana, il misterioso malessere che negli ultimi cinque anni ha colpito decine di diplomatici americani e canadesi, sia nella capitale cubana che all’estero.

Harris sta visitando diversi paesi del continente, tra le altre cose rassicurando gli alleati degli Stati Uniti rispetto alla grave crisi internazionale provocata dal ritorno al potere dei talebani in Afghanistan. Martedì sera avrebbe dovuto partire per Hanoi, la capitale del Vietnam, dopo aver tenuto un ultimo discorso a Singapore: il suo volo però è stato ritardato di oltre tre ore per motivi di sicurezza dopo che l’ambasciata statunitense in Vietnam aveva segnalato due possibili casi ad Hanoi legati alla misteriosa sindrome. In un comunicato, l’ambasciata ha chiarito che lo staff di Harris ha deciso di proseguire il viaggio «dopo un’attenta valutazione».

Secondo quanto detto dalle autorità statunitensi, nell’ultima settimana in Vietnam sono stati riscontrati due casi di “sindrome dell’Avana” che hanno riguardato due funzionari americani e non sarebbero collegati tra loro: le autorità non hanno chiarito chi sia stato colpito dal malessere ma hanno specificato che non si trattava di nessuno che stesse viaggiando con Harris, né di funzionari che lavorano per l’ufficio del presidente.

Secondo un’indagine del New York Times, negli ultimi cinque anni la “sindrome dell’Avana” ha interessato più di 130 diplomatici e funzionari americani in diverse parti del mondo. I servizi di intelligence americani sospettano che questo malessere sia collegato all’utilizzo di onde elettromagnetiche ad alta frequenza e che possa essere il risultato di attacchi deliberati da parte della Russia. Il disturbo comporta mal di testa, spossatezza, nausea, problemi alla vista, udito ed equilibrio, e in alcuni casi problemi di memoria.

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