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  • Lunedì 9 agosto 2021

Si sa ancora pochissimo sulla “sindrome dell’Avana”

Anche l'ultimo rapporto sul misterioso malessere che colpisce i diplomatici non ha fatto chiarezza, e rimangono molti dubbi

La direttrice dell'Intelligence statunitense, Avril Haines (Graeme Jennings/ Pool via AP)
La direttrice dell'Intelligence statunitense, Avril Haines (Graeme Jennings/ Pool via AP)

Venerdì la direttrice dell’Intelligence statunitense, Avril Haines, si è incontrata con importanti esponenti del governo degli Stati Uniti per discutere delle indagini sulla cosiddetta “sindrome dell’Avana”, il misterioso malessere che negli ultimi cinque anni ha colpito decine di diplomatici americanicanadesi, sia nella capitale cubana che all’estero. Da tempo i servizi di intelligence americani sospettano che questo malessere sia collegato all’utilizzo di onde elettromagnetiche ad alta frequenza e che possa essere il risultato di attacchi deliberati da parte della Russia: finora però gli esperti non sono riusciti a trovare prove concrete a sostegno di questa teoria.

L’intelligence degli Stati Uniti sta conducendo due diverse indagini, una per stabilire le cause degli attacchi e l’altra per trovare le tecnologie che potrebbero prevenire il malessere. Secondo gli esperti che sono intervenuti nell’incontro di venerdì, la teoria principale sarebbe quella già presentata nel dicembre del 2020 da un rapporto commissionato dal dipartimento di Stato, e realizzato da 19 esperti dell’Accademia nazionale delle scienze, dell’ingegneria e della medicina: le onde elettromagnetiche sarebbero state indirizzate deliberatamente verso gli edifici del governo e le residenze dei diplomatici per debilitare i funzionari con un’arma invisibile e difficile da rintracciare. Anche il rapporto più recente sulle indagini in corso, presentato venerdì, non ha evidenziato prove concrete.

Una persona vicina alle indagini ha detto al New York Times che tutto potrebbe essere stato «parte di un tentativo di spionaggio che si è trasformato in un metodo di attacco invisibile»; la parte «frustrante», ha aggiunto, è che «non c’è ancora una conclusione definitiva che permetta al presidente di accusare i russi». Secondo un’indagine dello stesso New York Times, negli ultimi cinque anni la “sindrome dell’Avana” ha interessato più di 130 diplomatici e funzionari americani in diverse parti del mondo. Il disturbo comporta mal di testa, spossatezza, nausea, problemi alla vista, udito ed equilibrio, e in alcuni casi problemi di memoria.

– Leggi anche: La misteriosa “sindrome dell’Avana” è arrivata anche a Vienna