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  • Mercoledì 18 agosto 2021

Una squadra di separatisti potrebbe giocare in Champions League

Lo Sheriff di Tiraspol può diventare la prima squadra moldava a qualificarsi ai gironi, anche se non vuole rappresentare la Moldavia

Lo Sheriff Tiraspol in allenamento lo scorso gennaio (Sheriff Tiraspol)
Lo Sheriff Tiraspol in allenamento lo scorso gennaio (Sheriff Tiraspol)

Dopo il 3-0 con cui ha battuto a sorpresa la Dinamo Zagabria nell’andata dei playoff di UEFA Champions League, lo Sheriff di Tiraspol è a un passo dalla qualificazione alla fase a gironi. Se nel ritorno in programma a Zagabria la prossima settimana riuscirà a difendere il risultato, sarà la prima squadra moldava a partecipare al torneo più ambito del calcio europeo.

Paradossalmente, però, lo Sheriff non vuole rappresentare la Moldavia, bensì la Transnistria, lo stato separatista autoproclamatosi indipendente agli inizi degli anni Novanta e da allora governato di fatto da un’amministrazione autonoma filo-russa non riconosciuta dalla comunità internazionale.

La Transnistria è una sottile striscia di territorio che si trova tra l’Ucraina e la Moldavia, nella regione della Bessarabia. Ci vivono tra le 500 e le 600mila persone e nel corso del Novecento è stata a lungo contesa tra Romania e Unione Sovietica. In periodi diversi ha fatto parte di entrambe, e questo ha contribuito a creare divisioni ancora nette nella popolazione.

Soldati transnistriani in parata a Tiraspol (AP Photo/Bela Szandelszky)

Dopo la caduta dell’Unione Sovietica e l’indipendenza della Moldavia, la Transnistria rimase annessa a quest’ultima, ma durò poco. Spinta dalla maggioranza di cittadini russi e ucraini al suo interno, si dichiarò indipendente e nel 1992 transnistriani e russi combatterono per l’indipendenza contro moldavi e romeni. Dopo quattro mesi di combattimenti e un migliaio di morti, ottennero l’istituzione di una repubblica di fatto indipendente, riconosciuta però come parte della Moldavia dalla comunità internazionale.

L’entità statale transnistriana è sostenuta quasi parallelamente dalla Sheriff, un conglomerato spesso descritto come «uno stato nello stato» per la capillarità delle sue attività e per i legami con la politica. Il gruppo fu fondato a Tiraspol nel 1993 da Viktor Gushan e Ilya Kazmaly, due funzionari del ministero dell’Intero locale provenienti però dal KGB sovietico. Sheriff iniziò a prosperare grazie a stretti legami con il primo presidente transnistriano, Igor Smirnov, e nel 2016 ha sostenuto l’elezione dell’attuale presidente, Vadim Krasnoselsky, dopo che il presidente uscente, Yevgeny Shevchuk, aveva provato a prendere le distanze dal conglomerato.

Nel corso degli anni Sheriff è diventata una sorta di monopolio locale. Possiede l’unica rete televisiva privata della regione, l’unica azienda di telefonia mobile e poi stazioni di servizio, supermercati al dettaglio e all’ingrosso, concessionarie, una influente casa editrice, svariati impianti di produzione alimentare e le famose distillerie Kvint. Ha istituito anche un partito, Rinnovo, affiliato ufficialmente a Russia Unita, il partito di maggioranza russo.

Una stazione di servizio Sheriff (Erik Törner/Flickr)

È presente anche nello sport e soprattutto nel calcio, dal 1997, con lo Sheriff Tiraspol, che dal 2000 alla passata stagione ha vinto diciannove dei ventuno campionati moldavi disputati. Gushan, il co-fondatore del gruppo, ne è il presidente: la sua proprietà ha approfittato delle condizioni precarie del calcio moldavo per stabilire un predominio ventennale che ha portato anche a una presenza stabile nei turni preliminari delle coppe europee e alcune apparizioni ai gironi di Europa League.

Per anni la nazionale moldava ha dovuto accettare di giocare nella separatista Tiraspol a causa delle pessime condizioni degli impianti della capitale Chisinau. Lo Sheriff ha infatti uno dei centri sportivi più grandi e attrezzati dell’Est Europa: è composto da due stadi all’aperto e uno al coperto, di otto campi da allenamento, un complesso residenziale per dipendenti e calciatori, un hotel e una scuola calcio, il tutto costato circa 200 milioni di dollari.

Dimitrios Kolovos in Sheriff-Dinamo Zagabria (Sheriff Tiraspol)

Molti ex allenatori e giocatori stranieri passati per Tiraspol, compreso Roberto Bordin, ora allenatore della nazionale moldava, hanno spesso raccontato che l’organizzazione e le infrastrutture dello Sheriff, oltre a non avere simili in Moldavia, non si vedono nemmeno in certe società europee.

Il club è stato costituito per essere l’immagine di uno stato semi-indipendente poco conosciuto e per rafforzare il peso della Transnistria in Moldavia, anche se di giocatori moldavi o transnistriani ne ha appena 7 su 29 attualmente in rosa. La maggior parte è straniera, proveniente soprattutto da Est Europa, Sud America e Africa. La squadra sta vincendo il campionato ininterrottamente da sei anni: l’ultimo lo ha concluso a 99 punti segnando 116 gol e subendone soltanto 7 in 36 partite.