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  • Mercoledì 14 luglio 2021

L’ambizioso piano europeo contro il riscaldamento climatico

Lo ha presentato la Commissione, che vuole raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050: ci saranno resistenze

Il vicepresidente della Commissione Europea e commissario per il Green Deal Frans Timmermans (Johanna Geron, Pool via AP)
Il vicepresidente della Commissione Europea e commissario per il Green Deal Frans Timmermans (Johanna Geron, Pool via AP)

La Commissione Europea ha presentato mercoledì un nuovo pacchetto di riforme contro il cambiamento climatico che secondo molti esponenti della Commissione stessa sarà il più ambizioso mai messo in atto finora nel mondo. Il piano si chiama “Fit for 55” (“Pronti per il 55”) e si compone di 13 diverse iniziative politiche che nel complesso mirano a ridurre entro il 2030 le emissioni del 55 per cento rispetto ai livelli del 1990, e poi a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.

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La Commissione Europea ha puntato molto sull’importanza di questo piano: la presidente Ursula von der Leyen ha paragonato la sua presentazione all’arrivo «dell’uomo sulla Luna», mentre Frans Timmermans, il vicepresidente della Commissione e commissario per il Green Deal, che è stato in questi mesi il principale promotore del progetto, ha detto che si tratta della «più grande operazione di trasformazione della storia».

L’elemento centrale del piano è un forte rilancio dell’Emissions Trading System (Sistema di scambio delle emissioni, ETS), che è stato creato nel 2004 e che, pur essendo tuttora uno dei più importanti mercati di emissioni del mondo (“cap and trade”), negli ultimi anni era stato in gran parte snobbato.

Semplificando molto, l’ETS ha limitato a un massimo complessivo le emissioni di circa 11 mila centrali energetiche e industrie in tutta Europa e ha creato un mercato per consentire a questi 11 mila enti di scambiarsi tra loro delle “quote” di emissioni, in modo che se un’industria inquina di più possa comprare quote da quelle che inquinano di meno, sempre all’interno del limite totale prestabilito, che si riduce di anno in anno.


L’ETS negli ultimi anni è stato in parte giudicato come un insuccesso, perché gli stati membri hanno approvato i loro mercati delle emissioni o perché hanno trovato il modo di diluirlo, ma la Commissione intende rilanciarlo ampliando il suo campo d’azione. Se attualmente sono soggette all’ETS soltanto 11 mila industrie e centrali energetiche particolarmente inquinanti, che producono circa il 40 per cento delle emissioni dell’Unione Europea, con il nuovo piano l’ETS coprirà praticamente la totalità delle emissioni dell’Unione, comprese quelle del settore dei trasporti e del riscaldamento delle abitazioni, che potrebbero dunque vedere un aumento dei prezzi.

L’altro elemento innovativo di “Fit for 55” è il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM), un sistema che costringerà le aziende internazionali che operano in settori particolarmente inquinanti a pagare per le emissioni da loro prodotte se vogliono importare in Europa. I settori coinvolti saranno quelli dell’acciaio, del cemento, dell’alluminio e dei fertilizzanti. Nella pratica, il CBAM è un dazio imposto per proteggere le aziende europee gravate dai costi di forti requisiti ambientali dalla concorrenza sleale di aziende che operano in paesi dove i requisiti potrebbero essere più leggeri.

Il programma prevede poi altre misure, come una tassa per i carburanti (molto inquinanti) degli aerei e delle navi, e una nuova serie di regole e incentivi per favorire l’elettrificazione del sistema dei trasporti, tra le altre cose. Fissa anche una data oltre la quale sarà vietata la vendita di nuove automobili a benzina o gasolio: il 2035.

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Dovrebbero poi essere previste decine di miliardi di euro in aiuti per i paesi membri più poveri, che sono quelli che più degli altri fanno affidamento a fonti energetiche non rinnovabili e che rischiano di essere i più penalizzati dal nuovo piano.

Proprio perché, almeno sulla carta, è estremamente ambizioso, “Fit for 55” rischia di scontrarsi con la contrarietà di molti paesi membri e gruppi di interesse che potrebbero cercare di diluire o rimandare il piano durante il lungo processo di approvazione e applicazione. «L’opposizione sarà fortissima», ha detto Timmermans alla CNN. «Tutte le transizioni epocali ricevono una forte opposizione».