Che gusto ha il vino invecchiato nello Spazio

Più o meno lo stesso di quello rimasto sulla Terra, ma lo potrà verificare chi sarà disposto a spendere oltre un milione di dollari per un Bordeaux

(Christie's)
(Christie's)

L’invecchiamento migliora alcuni vini e ne rende più ricco il sapore, ma finora nessuno aveva provato a vendere bottiglie tenute a maturare in una cantina molto particolare e letteralmente fuori dal nostro mondo: la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Christie’s, la grande casa d’aste britannica, ha di recente messo in vendita una bottiglia di Bordeaux Pétrus del 2000 che ha trascorso 14 mesi sulla ISS, stimandone un valore intorno al milione di dollari. L’iniziativa ha attirato gli interessi non solo dei collezionisti, ma anche degli analisti che seguono l’andamento dell’economia spaziale e la rapida crescita delle aziende private nel settore.

Il Pétrus è considerato uno dei migliori vini prodotti nella regione viticola francese di Pomerol, non molto distante da Bordeaux. La produzione è relativamente ridotta rispetto a quella di altre cantine e il prezzo di una bottiglia oscilla tra i 600 e gli oltre 3mila euro a seconda delle annate. Quella del 2000, insieme a quelle del 1990 e del 2005, è considerata una delle migliori degli ultimi decenni con ovvie conseguenze sul prezzo di vendita.

Il vino fu spedito in orbita nel novembre del 2019 insieme ad alcune altre bottiglie a bordo della capsula spaziale Cygnus, su iniziativa della start-up europea Space Cargo Unlimited, che sta sviluppando soluzioni di rifornimento orbitali. È rimasto sulla ISS per 14 mesi e a gennaio di quest’anno è tornato sulla Terra a bordo di Dragon, la capsula da trasporto gestita dall’azienda spaziale SpaceX di Elon Musk.

A inizio anno alcuni esperti hanno condotto test presso l’Istituto di scienza della vite e del vino dell’Università di Bordeaux, mettendo a confronto il vino invecchiato nello Spazio con quello rimasto sulla Terra. Le proprietà del vino spaziale non si sono rivelate particolarmente diverse, ma secondo alcuni degustatori c’è una lieve differenza al palato che dà l’idea di una maggiore evoluzione dell’invecchiamento in orbita. La percezione è però molto soggettiva e non sono emerse particolari evidenze scientifiche.

(Christie’s)

Chi acquisterà la bottiglia messa in vendita da Christie’s potrà comunque farsi un’idea per conto proprio delle eventuali differenze. Oltre al Pétrus portato nello Spazio, la confezione comprende una bottiglia dello stesso vino rimasta sempre sulla Terra, che può essere utilizzata per condurre una degustazione in parallelo. Nella scatola ci sono anche dei bicchieri, una caraffa per ossigenare il vino e un cavatappi ricavato in parte da un meteorite.

(Christie’s)

L’iniziativa è stata portata avanti in collaborazione con Space Cargo Unlimited, che intende utilizzare i ricavi per organizzare altre iniziative di ricerca in assenza di peso in orbita. Oltre alle bottiglie, verso la ISS erano state trasportate anche alcune piantine di vite, allo scopo di valutare il modo in cui crescono fuori dalla Terra.

(Christie’s)

In generale, il consumo di alcolici da parte degli astronauti è sconsigliato o disincentivato dalle agenzie spaziali. Il 20 luglio del 1969, una domenica, l’astronauta statunitense Buzz Aldrin ebbe l’opportunità di bere un sorso di vino mentre si trovava sulla Luna quando prese la Comunione. Il consumo di alcol è formalmente proibito sulla Stazione Spaziale Internazionale per motivi di sicurezza, e non può essere presente nemmeno nelle confezioni di dopobarba e collutorio inviate con i rifornimenti. Sulla MIR, la stazione orbitale russa dismessa nel 2001, il consumo di alcolici era invece consentito e secondo alcuni ricercatori dovrebbero essere attivate ricerche per valutare gli effetti dell’alcol sul nostro organismo in condizioni di assenza di peso.

Non è ancora chiaro a quale cifra sarà venduta la bottiglia di Pétrus, ma si stima che si potrebbe facilmente superare il milione di dollari. Le vendite a cifre così alte di particolari bottiglie da collezione non sono del resto insolite. Nel 2018 sempre Christie’s vendette due rare bottiglie di whisky al prezzo di circa un milione di dollari ciascuna, senza essersi presa il disturbo di inviarle prima nello Spazio.