Chi viene vaccinato e con cosa, al momento

Cosa prevede il piano vaccinale e come potrebbero cambiare le cose ora che AstraZeneca è raccomandato alle persone più anziane

(Oli Scarff/Getty Images)
(Oli Scarff/Getty Images)

In base al piano vaccinale in vigore, in Italia finora sono state vaccinate in via preferenziale le persone con più di 80 anni, i soggetti più a rischio di ammalarsi, e il personale sanitario, della scuola, i militari e le forze dell’ordine.

A seguire, a seconda delle disponibilità dei vaccini, sono stati o saranno vaccinate le persone con almeno 70 anni e poi quelle con almeno 60. La maggior parte delle persone è stata vaccinata con i vaccini di Pfizer-BioNTech e Moderna, finora raccomandati principalmente agli over 80 e ai soggetti più deboli. Le altre categorie sono state vaccinate con tutti e tre i vaccini attualmente a disposizione.

Il vaccino di AstraZeneca, quello di cui si è discusso di più nelle ultime settimane per gli effetti collaterali riscontrati in pochissimi soggetti, è stato somministrato soprattutto al personale sanitario, a quello della scuola e a militari e forze dell’ordine. Finora infatti AstraZeneca era raccomandato dai 18 anni in su, ma il 7 aprile il ministero della Salute ha consigliato di somministrarlo preferibilmente alle persone con più di 60 anni. In questa fascia di età si sono infatti riscontrati minori rischi – già estremamente bassi – di soffrire di eventuali problemi circolatori (trombosi).

La decisione del ministero della Salute dovrà però di fatto prevedere una rimodulazione del piano vaccinale finora in vigore. L’8 aprile il presidente del Consiglio Mario Draghi ha detto che Francesco Paolo Figliuolo, Commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, emetterà una direttiva per uniformare in tutto il paese i criteri di vaccinazione, e quindi stabilire anche quale vaccino andrà a chi.

Per quanto riguarda chi ha già ricevuto la prima dose di AstraZeneca, comprese le persone che hanno meno di 60 anni, il ministero della Salute ha specificato che se non hanno avuto problemi circolatori nelle due settimane successive alla vaccinazione potranno ricevere normalmente la seconda dose di AstraZeneca nei tempi indicati al momento della prima dose. La seconda dose del vaccino AstraZeneca viene somministrata a 12 settimane di distanza dalla prima, e finora meno di 2mila persone l’hanno ricevuta.

In base alle nuove indicazioni, quindi, AstraZeneca verrà somministrato preferibilmente a chi ha più di 60 anni, mentre i vaccini di Pfizer e Moderna – oltre a quello di Johnson & Johnson che dovrebbe essere consegnato in Italia nelle prossime settimane – potranno essere somministrati ai più giovani, una volta che verrà completata la vaccinazione dei più anziani e dei soggetti più a rischio.