Un'immagine delle proteste a Torino contro l'ultimo DPCM del governo, il 26 ottobre 2020 (ANSA/ALESSANDRO DI MARCO)

Le proteste contro l’ultimo DPCM

A Milano e Torino ci sono stati scontri tra manifestanti e polizia, mentre a Napoli in migliaia si sono ritrovati in piazza Plebiscito per protestare pacificamente contro le chiusure

Lunedì sera in diverse città italiane, fra cui Milano, Torino e Napoli, ci sono state proteste contro le restrizioni imposte dal nuovo decreto del presidente del Consiglio (DPCM) per contenere la diffusione del contagio da coronavirus che prevede, tra le altre cose, la chiusura di bar e e ristoranti alle 18.

A Milano un corteo non autorizzato di un centinaio di persone ha attraversato il centro della città partendo da piazzale Loreto, passando per Corso Buenos Aires, per poi cercare di raggiungere la sede della regione Lombardia dove è stato fermato dalla polizia schierata. I manifestanti, che gridavano slogan contro il governo, avrebbero lanciato anche tre bottiglie incendiarie, tra cui una verso un’auto della polizia locale che però non è stata colpita. Un poliziotto è stato ferito e 28 manifestanti, tra cui 13 minori, sono stati fermati.

A Torino circa cinquecento persone si sono ritrovate in piazza Castello, nel centro della città. Una parte dei manifestanti, probabilmente collegati ai gruppi del tifo organizzato, ha lanciato fumogeni e bottiglie contro la polizia che ha risposto con cariche di alleggerimento. Un fotoreporter è stato ferito da una bottiglia lanciata dai manifestanti. Sono stati feriti anche due poliziotti. La polizia ha fermato dieci persone, fra cui cinque ultras di Juventus e Torino. Secondo quanto scrive La Stampa i fermati sarebbero tutti pregiudicati. Le vetrine di due negozi di Via Roma sono state distrutte, e i negozi saccheggiati. Alcuni monopattini elettrici in sharing sono stati incendiati.

A Napoli circa duemila persone hanno manifestato in piazzale Plebiscito già dalle 18. La manifestazione, a cui hanno partecipato cittadini comuni ed esercenti che protestavano contro la chiusura anticipata dei locali prevista dall’ultimo DPCM, è stata pacifica, contrariamente a quanto successo sempre a Napoli due giorni prima, quando c’erano stati atti di teppismo e vandalismo, a cui avevano partecipato gruppi violenti e di estrema destra. Le proteste sono arrivate fino a Via Santa Lucia, dove c’è la sede della Giunta Regionale campana, che era presidiata dagli agenti in tenuta antisommossa.

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