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  • Domenica 25 ottobre 2020

Che cosa c’è nel nuovo DPCM

Bar e ristoranti chiuderanno alle 18, è fortemente raccomandato non uscire, tranne per andare a scuola, al lavoro o per strette necessità

(AP Photo/Luca Bruno)
(AP Photo/Luca Bruno)

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) con i provvedimenti decisi dal governo per cercare di contenere il nuovo aumento di casi da coronavirus. Sarà valido dalla mezzanotte del 26 ottobre fino a martedì 24 novembre; i suoi contenuti sono stati riassunti in una conferenza stampa dallo stesso Conte.

In breve
Il DPCM raccomanda di non spostarsi, con mezzi pubblici o privati, «salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi». Una delle misure più controverse riguarda l’orario di apertura di bar, pub, ristoranti e attività che effettuano servizi di ristorazione: dovranno chiudere alle 18.00 – e non alle 23.00 come richiesto dalle Regioni – ma potranno restare aperti nel weekend, contrariamente a quanto previsto in una precedente bozza del DPCM circolata nella giornata di sabato. Resterà consentito spostarsi da una regione all’altra. Di seguito, i punti principali del decreto.

Il DPCM raccomanda di non ricevere a casa persone diverse da quelle del proprio nucleo familiare, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza.

Locali
Bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie e i locali che fanno servizi di ristorazione potranno restare aperti dalle 5.00 alle 18.00; il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone a tavolo,  a meno che siano conviventi. Dopo le 18.00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. È sempre permessa la consegna a domicilio e, fino a mezzanotte (dove non sia previsto il coprifuoco), la ristorazione d’asporto, con il divieto di consumazione sul posto. Alberghi e altre strutture ricettive potranno continuare i servizi di ristorazione, soltanto per i loro clienti. Restano aperti gli autogrill e gli esercizi che forniscono alimenti e bevande nelle aree di servizio e rifornimento carburante lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti.

Negozi
I negozi al dettaglio potranno restare aperti a patto di garantire la distanza interpersonale di almeno un metro e di contingentare gli ingressi; non si potrà restare all’interno più del tempo necessario all’acquisto.

Scuola
I servizi per le scuole dell’infanzia (prima dette scuole materne) e le lezioni della scuola primarie (le elementari) e della secondaria di primo grado (le medie) continueranno a svolgersi in presenza. Le scuole secondarie di secondo grado (cioè le superiori) dovranno adottare forme flessibili e una didattica digitale integrata (DDI) pari almeno al 75 per cento: significa che alle superiori almeno il 75 per cento delle lezioni dovrà avvenire da remoto e non in presenza e che le Regioni potranno chiedere di svolgerle anche interamente online. Dovranno essere modificati ulteriormente gli orari di ingresso e di uscita anche attraverso turni pomeridiani: non si potrà entrare in classe prima delle 9 per non appesantire il trasporto pubblico.

Palestre
Palestre, piscine, centri benessere, centri termali dovranno restare chiusi, tranne quelli con presidio sanitario obbligatorio o che effettuino l’erogazione di prestazioni considerate di assistenza.

Parrucchieri
Parrucchieri, estetisti e attività che fanno servizi alla persona possono restare aperti se lo consentono le singole Regioni e Province autonome in base all’andamento epidemiologico del territorio.

Attività culturali
Saranno sospese le attività di teatri, concerti e cinema, anche all’aperto. Musei e altri luoghi culturali restano aperti con entrata contingentata e garantendo la distanza interpersonale di almeno un metro. Saranno chiusi anche casinò, sale giochi, sale scommesse, sale bingo, sale da ballo e discoteche, sia al chiuso che all’aperto.

Sci
Saranno chiusi gli impianti nei comprensori sciistici, che possono essere utilizzati solo dagli atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal CONI, dal CIP e dalle rispettive federazioni nazionali.

Sport
Sono sospesi gli sport di contatto, la relativa attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e tutte le competizioni, comprese quelle ludico-amatoriali. Restano consentiti soltanto gli eventi e le competizioni sportive riconosciuti di interesse nazionale, nei settori professionistici e dilettantistici, dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali. Devono svolgersi all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse oppure all’aperto, senza la presenza di pubblico. È consentito l’allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra partecipanti alle competizioni.

Parchi
Parchi, ville e giardini pubblici resteranno aperti, ma bisogna mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro; i bambini possono accedere alle aree gioco nel rispetto del distanziamento e indossando la mascherina dai 6 anni in su. È consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche nelle aree attrezzate e nei parchi pubblici, mantenendo la distanza di sicurezza.

Servizi
Sono garantite le attività sociali e sociosanitarie per le persone disabili, secondo piani territoriali adottati dalle Regioni; le persone con disabilità motorie, disturbi autistici, disabilità intellettiva o sensoriale o problemi psichiatrici possono ridurre il distanziamento fisico con i proprio accompagnatori e assistenti.

Feste
Sono vietate le feste, anche quelle in seguito a cerimonie civili e religiose (finora c’era il limite di 30 persone), le sagre e le fiere di qualunque genere; sono sospesi convegni e congressi, tranne quelli che si svolgono con modalità a distanza. Sono concesse le manifestazioni pubbliche, purché siano statiche e rispettose del distanziamento interpersonale.

Trasporto pubblico
La programmazione del trasporto pubblico, decisa dal presidente di Regione, è «finalizzata alla riduzione e alla soppressione dei servizi» «per assicurare i servizi minimi essenziali», e deve essere organizzata in modo da evitare il sovraffollamento. Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti può disporre riduzioni, sospensioni o limitazioni nei servizi di trasporto, anche internazionale, automobilistico, ferroviario, aereo, marittimo.

Smart working
Viene raccomandato il lavoro in smart working, dove possibile; negli altri casi, sono incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti e gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva.

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