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  • Sabato 26 settembre 2020

Cosa sappiamo dell’attacco a Parigi

I due feriti sono gravi ma non in pericolo di vita, e sette persone sono state fermate, compreso il presunto responsabile

(AP Photo/Thibault Camus)
(AP Photo/Thibault Camus)

Venerdì 25 settembre, poco prima di mezzogiorno, un uomo e una donna sono stati accoltellati a Parigi, vicino alla vecchia redazione del giornale satirico francese Charlie Hebdo. L’uomo e la donna sono in condizioni definite gravi ma non in pericolo di vita, e in relazione all’accoltellamento sono state arrestate sette persone, compreso il presunto responsabile, un 18enne di origini pakistane. Gérald Darmanin, il ministro dell’Interno francese, ha detto che l’attacco è «chiaramente un atto di terrorismo islamista».

L’attacco
È avvenuto in rue Nicolas Appert, vicino alla vecchia sede della redazione di Charlie Hebdo (che ora è stata spostata in un luogo segreto) e ancora più vicino a un murale che ricorda i 12 dipendenti di Charlie Hebdo uccisi nell’attentato del 2015. I due feriti, che si trovavano in strada per fumare una sigaretta in una pausa da lavoro, sono due dipendenti della società di produzione televisiva Premières Lignes. In base alle successive ricostruzioni, l’uomo e la donna sarebbero stati attaccati con un oggetti simile a una mannaia, in seguito ritrovato ad alcuni metri di distanza.

Gli arresti
Il presunto responsabile, il 18enne di origini pakistane, è stato fermato a circa 500 metri di distanza, con schizzi di sangue sul viso e sui vestiti. Il suo nome non è ancora noto, ma Darmanin ha detto che era arrivato in Francia circa tre anni fa, come minore straniero non accompagnato, e che non era nota una sua eventuale radicalizzazione. Darmanin ha aggiunto però che circa un mese fa il 18enne era stato arrestato perché in possesso di un cacciavite che, in un contesto su cui non sono noti maggiori dettagli, era stato considerato una possibile arma. Oltre a lui sono state fermate altre sei persone: un 33enne algerino e altre cinque persone nate tra il 1983 e il 1996, anche loro di origini pakistane.

La relazione con Charlie Hebdo
Oltre che vicino ai luoghi del noto attentato del 2015, l’accoltellamento di ieri è avvenuto dopo che il 2 settembre era iniziato il processo alle persone accusate di essere coinvolte nell’attentato alla redazione del settimanale satirico, ma anche nella successiva sparatoria a sud di Parigi in cui rimase uccisa una poliziotta, e nel seguente attacco a un supermercato kosher, dove vennero uccise altre quattro persone. Dopo l’inizio del processo, Charlie Hebdo aveva subìto nuove minacce, in particolare provenienti da al Qaida.

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