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  • Sabato 31 agosto 2019

Le elezioni regionali in Germania vanno tenute d’occhio

Domenica si vota nei länder orientali di Brandeburgo e Sassonia, dove sia l'estrema destra che i Verdi stanno andando molto bene

Volantini a Dresda, 25 agosto 2019 (Gabriel Kuchta/Getty Images)
Volantini a Dresda, 25 agosto 2019 (Gabriel Kuchta/Getty Images)

Domenica primo settembre ci sono le elezioni regionali nei länder tedeschi di Brandeburgo e Sassonia, mentre quelle in Turingia si terranno a fine ottobre. Queste tre votazioni sono considerate molto importanti: nei tre länder che andranno al voto – che costituivano un tempo la Repubblica Democratica Tedesca, e che economicamente sono tra i più deboli del paese – il partito di destra radicale Alternative für Deutschland è infatti molto forte. A seconda di come andrà, dunque, potrebbero comportare ripercussioni politiche anche sul governo federale, con il rischio che si riproduca ancora una volta la spaccatura interna del paese: l’ovest con i partiti tradizionali in crisi più i Verdi; l’Est con l’estrema destra dell’Afd.

Un po’ di contesto, in breve
Alle elezioni tedesche del 2017, per la prima volta, il partito di destra estrema Alternativa per la Germania (AfD) è riuscito a entrare in Parlamento. AfD era andato particolarmente bene nella Germania dell’est, la parte più povera del paese, dove aveva ottenuto circa il 21 per cento contro l’11 per cento dei voti presi nella Germania occidentale. Nelle elezioni regionali in Baviera dell’ottobre 2018 l’Unione Cristiano-Sociale (CSU) ha perso la maggioranza assoluta dei seggi, l’AfD è entrato per la prima volta nel Parlamento locale e i Verdi sono diventati il secondo partito più votato. In Assia, sempre nel 2018, i partiti della maggioranza al governo federale (CDU-CSU e SPD) hanno perso invece circa 10 punti percentuali ciascuno rispetto alle ultime votazioni, subendo così una pesante sconfitta. I Verdi e il partito di estrema destra tedesco AfD hanno invece guadagnato circa 9 punti percentuali ciascuno, e l’AfD è riuscito per la prima volta a entrare nel Parlamento locale.

Poi ci sono state le elezioni europee dello scorso maggio, che hanno confermato la CDU di Angela Merkel al primo posto ma con una perdita di sei punti rispetto al 2014. Dietro sono arrivati i Verdi, mentre i Socialisti sono stati soltanto terzi con uno dei peggiori risultati della loro storia. AfD, che peraltro è alleato di Matteo Salvini in Europa, si è fermato all’11 per cento, più o meno in linea con le aspettative. Una tappa significativa della sua crescita passerà dalle prossime tre votazioni regionali.

Brandeburgo, Sassonia e Turingia
Il Brandeburgo circonda la città di Berlino, la quale però fa regione a sé. Nelle ultime elezioni regionali l’SPD, il partito socialdemocratico, si era confermata al primo posto, perdendo però diversi voti. L’AfD, nato da poco più di un anno, aveva ottenuto più del 12 per cento e 11 seggi al parlamento locale. Il suo leader locale si chiama Andreas Kalbitz, è considerato particolarmente estremista pure per il suo partito e durante la “caccia agli immigrati” dello scorso anno a Chemnitz era stato visto marciare a fianco di formazioni neonaziste. Negli ultimi sondaggi l’AfD è dato alla pari dell’SPD: al 21 per cento. Seguono la CDU al 17 per cento, la Sinistra al 15 e i Verdi al 14 per cento.

La Sassonia è una regione che vota tendenzialmente a destra. Nel 2014 la CDU aveva ottenuto quasi il 40 per cento e l’AfD aveva debuttato ottenendo quasi il 10 per cento dei voti, vincendo però le elezioni europee dello scorso maggio: oggi è dato al 25 per cento, con la CDU al 29, la Sinistra al 15, i Verdi all’11 e l’SPD all’8. Il leader sassone dell’AfD si chiama Jörg Urban ed è noto in Germania per le sue posizioni negazioniste sul cambiamento climatico.

In Turingia nel 2014 il partito più votato era stata la CDU, ma la sinistra era riuscita a formare una coalizione e ottenere la maggioranza nel governo regionale. L’AfD, che aveva ottenuto 11 seggi, è oggi data al 21 per cento, la Sinistra al 26, la CDU al 24 e i Verdi all’11 per cento. In Turingia si voterà il prossimo 27 ottobre. Il leader dell’AfD locale si chiama Björn Höcke ed è un personaggio molto controverso per le sue posizioni sull’Olocausto (due anni fa definì il Memoriale dell’Olocausto di Berlino un «monumento della vergogna»). Nonostante i tentativi falliti di espellerlo dal partito, Höcke è uno dei dirigenti più popolari nell’AfD: un suo ottimo risultato in Turingia potrebbe spingere il partito verso posizioni ancora più radicali.

Che cosa si dice
Nonostante i sondaggi e le previsioni di ottimi risultati, secondo alcuni osservatori l’AfD avrà poche speranze di governare in una delle tre regioni orientali che andranno al voto, perché tutti gli altri principali partiti hanno escluso ipotesi di alleanze future con loro.

I Verdi, al contrario, potrebbero finire per far parte del governo in tutte e tre le regioni. I sondaggi dicono che sono all’11 per cento in Sassonia e Turingia e al 14 per cento in Brandeburgo: numeri non molto alti, ma comunque circa il doppio di quanto il partito ottenne cinque anni fa. I Verdi finora hanno raccolto soprattutto i voti degli ex elettori ed elettrici dell’SPD, trovando sostegno tra le persone giovani, laureate e che vivono in città. Ma il loro aumento di consensi negli stati più periferici ed economicamente più fragili potrebbe essere un segnale molto significativo del fatto le preoccupazioni sui cambiamenti climatici si stanno diffondendo anche in una nuova parte di elettorato, con implicazioni potenzialmente di vasta portata per il panorama politico in Germania e oltre.

Tuttavia, le argomentazioni politiche dei Verdi nella Germania orientale non sono facili da vendere. I Verdi vogliono accelerare la chiusura delle centrali a carbone, quattro delle quali si trovano vicino al confine tra Sassonia e Brandeburgo, vogliono introdurre una tassa sul carburante per dissuadere le persone da usare le automobili e parlano dei benefici dell’immigrazione in quello che è forse il posto più xenofobo del paese.