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  • Venerdì 16 agosto 2019

Trump vuole comprare la Groenlandia?

Lo scrive il Wall Street Journal, citando diverse fonti nell'amministrazione che non capiscono bene quanto seria sia l'idea

La capitale della Groenlandia Nuuk. (Julia W'schenbach/picture-alliance/dpa/AP Images)
La capitale della Groenlandia Nuuk. (Julia W'schenbach/picture-alliance/dpa/AP Images)

Secondo il Wall Street Jorunal, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha manifestato diverse volte e con vari gradi di serietà l’intenzione di acquistare la Groenlandia per conto degli Stati Uniti. Il Wall Street Journal ha citato diverse persone a conoscenza di queste conversazioni, confermate anche dal New York Times: Trump ha abituato in questi anni a idee e prese di posizione balzane ed estemporanee, ma il fatto che questa notizia sia arrivata sui più autorevoli giornali americani significa che ha o perlomeno ha avuto una certa concretezza.

Le persone citate dal Wall Street Journal hanno spiegato che Trump ha chiesto ai suoi consiglieri se gli Stati Uniti possano tecnicamente acquistare la Groenlandia, e ha approfondito quali siano le risorse dell’isola e la sua importanza geopolitica. Alla fine ha chiesto ai legali della Casa Bianca di indagare sugli aspetti formali della possibile operazione. L’idea ha ricevuto pareri positivi tra alcuni membri dell’amministrazione, mentre è stata completamente scartata da altri, che non l’hanno presa sul serio.

La Groenlandia è la più grossa isola del mondo. Politicamente appartenente alla Danimarca, ma si autogoverna con una grande autonomia per quanto riguarda le proprie risorse e lo sfruttamento delle proprie terre, in larga parte coperte dal ghiaccio. Da sempre è una regione con un forte legame con gli Stati Uniti, non solo perché geograficamente appartiene al continente americano, ma anche perché è sempre stata un presidio strategico centrale della NATO. Sull’isola c’è la base militare americana più a nord, oltre 1.000 chilometri sopra al circolo polare artico: la Thule Air Base, parte del sistema di allerta antimissilistico statunitense e nella quale gli Stati Uniti hanno grandissime libertà di azione.

Secondo le fonti sentite dal Wall Street Journal, per Trump un’acquisizione della Groenlandia sarebbe una specie di eredità da lasciare al paese, un po’ come l’inclusione dell’Alaska portata a termine da Dwight Eisenhower nel 1959. L’idea è stata accolta con un misto di attesa e preoccupazione nello staff di Trump, secondo il Wall Street Journal, perché non si è capito quanto in là voglia spingersi davvero Trump con questo progetto.

Non sarebbe la prima volta che gli Stati Uniti provano a comprare l’isola: era già stata presentata un’offerta da 100 milioni di dollari nel 1946, e un’altra volta c’era stato un tentativo nel 1867. In quelle occasioni, la Danimarca aveva rifiutato di vendere, e non ci sono indicazioni che l’orientamento del paese sia cambiato. Ma sappiamo che il paese europeo contribuisce per il 60 per cento al bilancio annuale della Groenlandia, spendendo oltre 500 milioni di euro all’anno in sussidi. Secondo il Wall Street Journal l’interesse di Trump sarebbe nato proprio quando, durante una cena, una persona gli disse che la Danimarca sta avendo problemi economici a sostenere la Groenlandia, consigliandogli di acquisirla. «Cosa ne pensate?» chiese Trump agli altri commensali, secondo la fonte sentita dal Wall Street Journal.

Né gli Stati Uniti né la Groenlandia hanno commentato queste voci. A maggio, il segretario di Stato Mike Pompeo aveva in programma una visita in Groenlandia, poi annullata per l’escalation delle tensioni con l’Iran. A settembre invece è prevista una visita di Trump in Danimarca, anche se non è collegata al presunto interesse per la Groenlandia, secondo le fonti consultate dal Wall Street Journal.

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