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  • Mercoledì 1 maggio 2019

Cosa aspettarsi da Barcellona-Liverpool

La semifinale di Champions League in programma stasera rappresenta il meglio che il calcio europeo ha da offrire in questo momento, e poi c'è Messi

Lionel Messi al Camp Nou nel quarto di finale contro il Manchester United (David Ramos/Getty Images)
Lionel Messi al Camp Nou nel quarto di finale contro il Manchester United (David Ramos/Getty Images)

Barcellona-Liverpool è la seconda semifinale di andata di UEFA Champions League. A differenza di Ajax-Tottenham, una semifinale inedita per il torneo, giocata tra due squadre alla ricerca della loro prima affermazione internazionale, Barcellona-Liverpool rappresenta il meglio che il calcio europeo ha da offrire in questo momento. Giocheranno due grandi squadre, con una lunga serie di successi nella loro storia, composte da giocatori esperti e da alcuni dei più grandi campioni in attività. Fra le quattro ancora in corsa, sono le due considerate più forti: chi passerà il turno si presenterà alla finale del Wanda Metropolitano di Madrid con i favori dei pronostici.

Il Barcellona non vince una Champions League dal 2015. L’ultima edizione l’ha conclusa ai quarti di finale, battuta in rimonta dalla Roma nello storico 3-0 dello Stadio Olimpico. Quella sorprendente eliminazione non ha stravolto il progetto della squadra, che è rimasta più o meno la stessa, e pare che abbia rinvigorito i giocatori, soprattutto uno.

Lo scorso agosto, prima dell’annuale trofeo estivo Joan Gamper al Camp Nou, il nuovo capitano degli spagnoli Lionel Messi aveva tenuto il tradizionale discorso di presentazione ai tifosi. Non era sembrata schivo e taciturno come al solito. Al pubblico del Camp Nou disse con aria decisa: «Anche se l’anno scorso abbiamo vinto la Liga e la Copa del Re, siamo stati tutti sorpresi in Champions League. Promettiamo quindi che faremo tutto il possibile perché questa coppa ritorni di nuovo al Camp Nou».


E fin qui la stagione di Messi è stata spettacolare. Con 46 gol in 45 presenze fra campionato e coppe ha letteralmente trascinato il Barcellona alla vittoria anticipata del ventiseiesimo titolo spagnolo, alla finale di Coppa del Re — in programma il 25 maggio contro il Valencia — e alla semifinale di Champions League. Chi ha familiarità con il campionato spagnolo sa che Messi non ha mai smesso di essere un fenomeno e di giocare spesso in modo allucinante. Ma per la reputazione mondiale di un calciatore, come dimostra quella di Cristiano Ronaldo, le vittorie in campo internazionale sono fondamentali, e a Messi mancano da un po’. Anche per questo c’è molta attesa per quello che potrà fare nelle ultime partite della stagione.

Per il resto il Barcellona allenato da Ernesto Valverde rimane una squadra forte in ogni ruolo che si differenzia dal passato per il suo bilanciamento in campo. Nella stagione in corso Valverde ha abbandonato il 4-4-2 per il più familiare 4-3-3. I vari Pique, Jordi Alba, Busquets, Rakitic e Suarez rappresentano ancora l’ossatura della squadra, rinforzata però dall’arrivo dei centrocampisti Arthur e Vidal, del sorprendente difensore francese Clement Lenglet e dalle prove sempre più convincenti dell’esterno francese Ousmane Dembélé.

Il Liverpool, tuttavia, sarà un’avversaria difficile da battere. La squadra allenata da Jurgen Klopp non è già campione d’Inghilterra soltanto perché deve vedersela con un’altra squadra fortissima, il Manchester City di Pep Guardiola. La sua stagione è stata comunque impressionante. In Premier League, dove è a un punto dal City e si giocherà il titolo nelle ultime due giornate, ha perso soltanto una delle 36 partite disputate finora. Ne ha vinte 28, ha il secondo miglior attacco, il capocannoniere del campionato (Mohamed Salah, ancora lui) e la miglior difesa.


Dopo la scorsa stagione, terminata con la finale di Champions League persa contro il Real Madrid, il Liverpool di Jurgen Klopp è riuscito a migliorare ancora. I suoi maggiori punti di forza sono una difesa impenetrabile che possiede anche un ruolo attivo nella costruzione del gioco, e uno dei reparti offensivi più forti in circolazione. La rapidità del tridente d’attacco, composto sempre da Sadio Mane, Roberto Firmino e Mohamed Salah, risulta fondamentale sia nel pressing incessante sulle difese avversarie che negli attacchi in profondità. Le qualità tecniche e la visione di gioco del brasiliano Firmino, inoltre, esaltano i tagli verso l’interno dei due esterni. Non a caso Salah e Mane hanno segnato rispettivamente 21 e 20 gol in una trentina di partite, mentre Firmino è fermo a 12, ma ha più assist e passaggi chiave.

Per qualificarsi alla finale, il Barcellona dovrà in qualche modo imitare quanto fatto in Premier League dal City del suo vecchio allenatore, che anche grazie alla vittoria nell’ultimo scontro diretto ha potuto tornare al primo posto nel campionato inglese. Lo scorso gennaio il City vinse perché riuscì a non soffrire la pressione continua esercitata del Liverpool, e anzi riuscì a neutralizzarla rinunciando alla sua proverbiale qualità di gioco per soluzioni più sbrigative come i lanci lunghi. Se il Barcellona dovesse eludere il pressing del Liverpool, inoltre, si troverebbe probabilmente in una situazione di superiorità tecnica a centrocampo che potrebbe rivelarsi decisiva.

Le probabili formazioni di Barcellona-Liverpool

Barcellona (4-3-3) Ter Stegen; Sergi Roberto, Piqué, Lenglet, Alba; Rakitic, Busquets, Arthur; Messi, Suarez, Coutinho
Liverpool (4-3-3) Alisson; Alexander-Arnold, Matip, van Dijk, Robertson; Fabinho, Henderson, Wijnaldum; Salah, Firmino, Mané